attaccamento e avversione

— È bello che tu possa dimorare nel Sé, ma per essere stabili devi sottoporre a osservazione priva di giudizio gli oggetti del mondo interiore e di quello esteriore verso cui provi resistenza o attaccamento, fino a che la carica non si scioglie. Quando cadi nel Sé, stai lì. Quando si presentano attaccamento e avversione metti quegli oggetti sotto osservazione. Per alcuni ci può volere parecchio tempo, ma è il biglietto per la Liberazione. A un certo punto, raggiunta una massa critica, Continua a leggere →

solo il suono della rugiada

Quando si esce fuori dalla mente, ossia quando si smette di appoggiarsi al sentire della mente, c’è pura osservazione non coinvolta in ciò che osserva. C’è molto silenzio. La pura osservazione è vuota perché è priva di giudizi, così anche tutto ciò che osserva appare vacuo, privo della sostanza/essenza che era proiettata dai giudizi della mente. Oppure l’osservazione osserva se stessa e non vi è altra percezione se non la consapevolezza di Sé. Poi ti dimentichi anche Continua a leggere →

Non siamo chi vive, siamo chi osserva

NON SIAMO CHI VIVE. SIAMO CHI OSSERVA. Anzi siamo la pura osservazione totalmente priva d’ogni coinvolgimento per ciò che osserva. A tal punto da smettere infine di osservare fenomeni e dirigere l’osservazione su se medesima. Questa è la consapevolezza nella consapevolezza, lo stato in cui non vi è più percezione del corpo, del mondo, di tempo e spazio… Solo consapevolezza della consapevolezza. È come un sonno consapevole. È il Turiya più profondo. Finché rimarrete nell’identità Continua a leggere →