tu sei la beatitudine del Sé

Tu sei la beatitudine del Sé. è quella che devi trovare e rendere stabile. E devi capire che quella beatitudine sei tu! altrimenti continuerai a cercare di migliorare il corpo, la persona, la vita, il mondo… non per amore e servizio, ma per sopravvivere. Lascia che quel che deve accadere accada. Ma come essere veramente distaccati senza essersi stabiliti in quella beatitudine? Tu che hai avuto esperienza di quella beatitudine abbi chiaro in cosa devi stabilirti! Tanti sono gli Continua a leggere →

devozione e attaccamento alla vita umana

Nel Sangha sto spingendo molto sulla devozione perché nelle vie di jnana c’è il rischio che sia trascurata, ed è un errore fatale. Sto facendo parlare di devozione un grande jnani, Sri Siddharameshwar, il Maestro di Nisargadatta e Ranjit. Gli aspiranti che non hanno devozione restano inevitabilmente attaccati alla vita umana, mentre la devozione li fa traslocare in cielo sulle ali dell’amore per il Divino e i Maestri. Guardate cosa succede nei Ritiri di 3 giorni. Il primo giorno i partecipanti Continua a leggere →

il terzo occhio

Al figlio del Guru è stato dato un occhio solo, ed entrambi gli occhi precedenti, gli occhi che vedono la dualità, sono stati portati via. Ciò perché quello che mostrano è falso. Così come gli occhi doppi sono falsi, è falso il mondo visto da questi occhi. Al discepolo del Sadguru è stato dato un occhio solo, e poiché è un occhio unico, vede solo UNO senza secondo. Il velo della dualità è stato rimosso. Il velo dell’illusione si è squartato, emerge il senso di Unità e tutte le divisioni Continua a leggere →

è amore, è solo amore

— Che cos’è l’aspetto creativo del Divino? — È l’amore. Se no perché la creazione? L’amore non solo va verso l’altro, ma lo crea, in un sogno! Hai avuto sicuramente momenti in cui eri pieno d’entusiasmo e la spinta era tale da farti precipitare in un sogno ad occhi aperti, di quelli da cui è difficile venir fuori. È amore, è solo amore. Ma l’amore coinvolge. Ecco perché il Vecchio Testamento indica (erroneamente) la donna come agente del demonio: archetipicamente parlando, Continua a leggere →

ma non è sempre facile raggiungere quello stato

— Caro Sergio, sto praticando tutti i giorni l’autoindagine. Normalmente riesco a fare due sessioni da 25 minuti ciascuna. Vorrei però cercare di farne tre magari un pochino più brevi. Mi piace molto e in ogni caso la pratica mi riporta un gran senso di calma. Alle volte non riesco a spostarmi dalle sensazioni del corpo e osservo i miei pensieri caotici. — Risali alla sensazione di ‘io’? Al Soggetto percipiente? Chi osserva quei pensieri? Chi? Chi? Chi? Tornare al Soggetto percipiente Continua a leggere →

dove hai lasciato la testa?

Rossella — Stamattina non ricordavo dove avevo messo l’ombrello. Allora mi sono ricordata questa storiellina zen: LO ZEN DI OGNI ISTANTE Gli studenti di Zen stanno coi loro maestri almeno dieci anni prima di presumere di poter insegnare a loro volta. Na-in ricevette la visita di Tenno, che dopo aver fatto il consueto tirocinio era diventato insegnante. Era un giorno piovoso, perciò Tenno portava zoccoli di legno e aveva con sé l’ombrello. Dopo averlo salutato, Na-in disse: “Immagino Continua a leggere →