se anche l’io è un’illusione, allora chi rigetta l’illusione?

Sri Ramana Maharshi, Talk 28:

L’io rigetta l’illusione dell’io e tuttavia rimane ‘io’. Questo è il paradosso della realizzazione del Sé, ma i realizzati non vi vedono alcuna contraddizione. Prendiamo il caso della bhakti. Mi avvicino ad Ishvara e prego di essere assorbito in Lui. Poi mi abbandono con fede e concentrazione. Cosa rimane dopo? Al posto dell’io originario, il perfetto abbandono lascia un residuo di Dio in cui l’ ‘io’ si perde.

Questa è la forma più elevata di devozione (parabhakti), è l’abbandono totale (prapatti), è il livello supremo di distacco (vairagya).

Voi rinunciate a questa o quella cosa che fa parte delle ‘vostre’ proprietà. Se invece rinunciaste all’idea di ‘io’ e ‘mio’, rinuncereste a tutto in un sol colpo. Il germe stesso del possesso sparisce. Il male viene distrutto alla sorgente prima ancora di potersi manifestare. Per fare questo il distacco (vairagya) dev’essere intensissimo. Il desiderio di farlo dev’essere simile a quello che ha un uomo tenuto sott’acqua che cerca di risalire per respirare.