autoindagine

— L’autoindagine procede bene, cerco di lasciare passare ogni pensiero nella coscienza e tenere la mente vuota con l’attenzione sul testimone che non cambia. Mi sono accorto che praticamente tutti i pensieri che facciamo sono parecchio inutili. Ma non passa mai niente di buono? È sempre tutto da scartare? Che ne so qualche intuizione ogni tanto…

— Come ti viene questo? Abbiamo tradotto il libro di Lucille e fai di queste domande?

Pensieri profondi, profonde comprensioni, intuizioni sentimenti spirituali come amore, compassione, gioia, libertà sono la mente sattvica, diretta emanazione del Sé, il suo profumo. Altrimenti dovremmo gettar via tutte le poesie di Rumi e le parole dei Maestri.

La domanda che fai deriva dal fatto che per adesso percepisci il Soggetto ultimo solo come Testimone sempre presente. Funziona un po’ come neti-neti (non sono questo, non sono quello), quindi tra un po’ penserai come Nisargadatta…

Please, datti tempo!! Stabilizza questo aspetto del Soggetto ultimo che cogli bene. Poi ti appariranno anche gli altri suoi aspetti che ora non vedi: quello dell’Essere. Allora con l’Essere viene satchitananda: Essere Consapevolezza BEATITUDINE

— Cerco di prendere pian piano confidenza col testimone, ogni tanto mi viene istintivo di trovargli una collocazione nello spazio ma mi sa che è un tentativo della mente di definirlo/limitarlo.

— In verità non ha collocazione perché è oltre lo spazio, ma sentendo di essere il corpo può apparire come spazialmente localizzato, ad esempio dietro le spalle. Ecco perché gli yogi meditano su varie localizzazioni nel corpo (incluso il 3° Occhio).

Com’è andata la meditazione diadica di ieri? L’avete fatta?

Non fate l’errore che si fa nel’Intensivo di Illuminazione di cercare l’esperienza diretta. Dovete cercare di Dimorare nell’Essere o nel Testimone sempre presenta. Se cercate l’esperienza significa che il Sé è un’esperienza particolare e che dovere entrare per accedervi in uno stato particolare. Questo è fuorviante e crea un divenire. Invece dovete capire che l’esperienza diretta è lo stato naturale che avete sempre, in qualsiasi stato mentale siate, anche quando siete in bagno. Se ponete l’intento solo nel dimorare, non andrete attraverso quella distorsione.

— Nei precedenti Intensivi di Illuminazione infatti avevo notato questa spropositata aspettativa che avevo nei confronti dell’esperienza diretta. Ed infatti non è successo nulla.

— No puoi averla, ma quando poi tenterai di stabilizzarti nel Sé dovrai abbandonare l’aspettativa che per raggiungere il Sé si debba essere in uno stato particolare. Nel Sé si rimane perché vengono meno le spinte di attrazione e repulsione. Esse sono come l’increspatura dell’acqua che non fa vedere il fondo; in questo caso non fanno vedere il Sé sempiterno.

— Ok, quindi niente aspettative.

— Solo l’aspettativa di dimorare nel Sé.