c’è solo il Sé

Dai Satsangha di Francis Lucille:

Interlocutore: — Diversi maestri dicono che il Sé è consapevole soltanto di se stesso e di nient’altro.

Lucille: — È vero, è consapevole solo di se stesso. Ma quando il Sé è pienamente compreso si comprende anche che tutto è il Sé, che nulla è separato dal Sé. Allora qualsiasi cosa si sperimentata, è vissuta come Sé.

Interlocutore: — Perciò la coscienza ad esempio non vede gli uccelli come qualcosa di separato da se stesso, gli uccelli sono la coscienza.

Lucille: — Chiediti: “Quegli uccelli che sto guardando adesso possono essere percepiti senza la coscienza?”. La risposta è “No!”, ovviamente. Se gli uccelli non possono essere percepite senza coscienza, come possiamo affermare che esistono indipendenti dalla coscienza? Prova a separare gli uccelli dalla coscienza: è impossibile!

Solo quando chiamiamo ‘uccelli’ la nostra esperienza, il pensiero ci separa, apparentemente, da essa. Quando vi è percepire, c’è solo percepire, niente viene percepito e nessuno percepisce: c’è solo il in ogni momento. C’è solo il Sé ma noi pensiamo: “Io ho percepito gli uccelli”. Ma è soltanto un pensiero, e non c’è nessun pensatore che lo pensa. Infatti il pensiero non c’è, c’è solo il pensare, c’è solo il Sé, c’è solo la non-dualità, in ogni momento, e non c’è tempo, in ogni momento.

COMMENTO DI SERGIO:
Dopo aver mangiato il frutto dell’albero della conoscenza del male e del bene (la dualità), Adamo ed Eva diedero il nome alle cose e persero il Paradiso terrestre. Il Paradiso terrestre è il Sé manifesto quando percepito come Sé, non come oggetti.