io, testimone del limitato, sono illimitato

Rimprovero dopo rimprovero fin da bambini accade di abituarsi a reprimersi. Così la repressione da esterna diventa repressione dell’energia vitale interna, e la comunicazione, essendo energia, col tempo viene inibita. La comunicazione è apertura, e quando viene inibita non ci permette di mostrarci liberamente per come siamo e di vedere la realtà per come è.

Questo è ciò che potrebbe sperimentare la persona, ma che è testimoniato impersonalmente dalla consapevolezza. Quindi per pura consapevolezza non si intende un qualche stato di coscienza particolare o un concetto astratto, è proprio il tuo essere attualmente consapevole, a non essere limitato al corpo. Ciò che legge queste righe è la mente, ciò che sa di stare leggendo è qualcosa di più.

Questa associazione del ‘sapere di sapere’, l’autoconsapevolezza, sembra durare il tempo di vita del corpo. Qui può essere utile preliminarmente un po’ di Vipassana: attenzione non coinvolta priva di attaccamento e repulsione, e completamente accogliente verso il corpo e lo spazio in cui si manifesta, e più a fondo verso le sensazioni fisiche e mentali che si manifestano nello spazio intangibile della ‘nostra’ osservazione.

Con la pratica il senso di realtà, ovvero il senso dell’io, si sposta dalle sensazioni alla consapevolezza, dal limitato all’Illimitato. Io, testimone del limitato, sono illimitato. Tutto sparisce nel mio orizzonte.

Marco Mineo