stabilizzazione dell’esperienza

— Sono un ragazzo di 24 anni e sono entrato sul cammino quando avevo circa 12 anni. A quei tempi ovviamente non ero maturo abbastanza per avvicinarmi alla forma più pura dell’insegnamento e ho vagato per molti anni tra vari percorsi di stampo esoterico e tutto questo senza guida alcuna. Tutto ciò che so e che ho sperimentato è stato da autodidatta. Non ho mai avuto contatti con maestri realizzati se non tramite i loro libri. La mia è stata una ricerca solitaria, buia e piena di contraddizioni. Continua a leggere →

differenza fra meditazione e l’indagine sul Sé: “Chi sono io?”

Sri Ramana Maharshi, discorso 174 D. – “Esistono due metodi per scoprire la sorgente dell’ego?”. M. – Non esistono due sorgenti né due metodi. Vi è una sola sorgente ed un solo metodo. D. – Qual è allora la differenza fra meditazione e l’indagine sul Sé [“Chi sono io?”]? M. – La meditazione è possibile solo mantenendo l’ego. Vi è l’ego e l’oggetto sul quale si medita. Si tratta dunque di un metodo indiretto. Il Sé invece è unico. Cercando l’ego, cioè Continua a leggere →

neti-neti, iti-iti e la pratica del “Chi Sono Io?”

Adi Shankara, Upadesha Sahasri, versetto 2.1: “Il Sé non può essere negato poiché è ciò che rimane quando si esclude tutto il resto attraverso la pratica della negazione neti-neti, ‘non sono questo, non sono questo’ (rivolta al non-Sé). Attraverso la pratica dell’affermazione iti-iti, ‘Io sono Questo, Io sono Questo’ (rivolta al Sé), il ricercatore realizza se stesso (cioè realizza l’unità col Sé)”. Soham - Nell’autoindagine secondo l’insegnamento di Sri Ramana Maharshi, Continua a leggere →

stabilirsi ininterrottamente nella vera natura

C’è uno spazio di Quiete che non è un ‘qualcosa’. Non ha niente a che vedere con la mente, col corpo, col mondo… Quindi non trovi un’idea lì: nessuna idea di dover fare qualcosa, o che vi sia un qualcosa, o un’idea di divenire… È ciò che viene chiamata la Realtà con la ‘R’ maiuscola. Poi nella spiritualità le vengono dati dei nomi: nirvana o qualche altra cosa. Però comprendi che non essendo qualcosa, non essendo un’idea, questi nomi sono solo per farsi capire quando la Continua a leggere →

l’indagine “chi sono io?” travalica la veglia e si riversa nel sogno

Alberto — Stamattina sono emerse varie scene di sogno in cui mi trovavo a fare autoindagine. Nella prima dovevo partire con una 500 fiat anni settanta, rossa, appena restaurata, e mi chiedevo: “Chi sta facendo qualcosa?”, “Chi sta salendo in macchina?”, “Chi sta guidando?”, “Chi si deve spostare?”… però non partivo. Poi c’era un camper con una serie di piccoli buchetti sulle pareti e io avvitavo delle viti in questi piccoli buchi e mi chiedevo: “Chi sta avvitando le viti?”, Continua a leggere →

Io Sono Quello

M. — Osservo i pensieri che si accavallano cercando di includere sia la mente osservante che i pensieri. Spesso non sono presente, però il fatto è osservato e questo porta a una sua consapevolezza. Soham (Sergio) — L’osservazione è buona. Prova ad aggiungere il “Chi sono io?”. Ti poni la domanda: “Chi sono io?” e attendi a vedere cosa succede. Ciò che attendi non è una risposta mentale, tipo “Sono l’eterno Brahman” e simili, ma l’essere risucchiato nella consapevolezza Continua a leggere →

una porta aperta sulla beatitudine infinita

L’unico motivo per cui ho parlato di sonno desto è perché il sapere che lo si incontrerà nel corso della sadhana fa sì che l’aspirante ne noti i segni non appena appare; in più, sapendo che si tratta di un progresso, è già ben predisposto ad accettarlo e ad abbandonarvisi. Se invece non ne sa niente, impiegherà tempo a notarlo e opporrà resistenza ritenendo di non riuscire a mantenere la concentrazione. L’unico motivo per cui né ho parlato è questo, perché tutto quello che c’è Continua a leggere →

quando si realizza il Sé anche il mondo diviene il Sé – una testimonianza

Integrare la realtà del mondo illusorio e riconoscerla come Sé è stato un passaggio fondamentale. Finché ‘Chi Sono Io’ rimane un’esperienza straordinaria, occasionale, da ricordare con anelito ma anche con rimpianto e desiderio, tutto questo allontana dal ‘qui e ora’, impedendo la stabilità. Qui entra in gioco l’umiltà di riconoscere ‘normale’ ciò che l’ego vorrebbe identificare come straordinario e speciale. Eppure tutto è parte del ‘Chi Sono Io’, incluso i movimenti Continua a leggere →

“chi sono io?” è una carezza che serve a volgere l’attenzione al soggetto

“Chi sono io?” è il contrario di “Questo non sono io”. “Questo non sono io” (neti neti) aiuta l’aspirante a separare il Sé dal non Sé. “Chi sono io?” (atma vichara) aiuta a rivolgere l’attenzione sul Soggetto. Non è una domanda che va praticata con ansia nell’attesa di una risposta concettuale; è una domanda che va praticata con serenità nell’attesa di un’esperienza: l’esperienza di ciò che chiamiamo Sé. Per ogni esperienza duale che avete, chiedete: Continua a leggere →