attaccato all’idea che l’esperienza del samadhi sia la realizzazione

— Come va? — Diciamo che riesco abbastanza bene a dimorare nel Sé, ma per ora la fusione non avviene... — Vedo che sei ancora attaccato all’idea che l’esperienza del samadhi sia la realizzazione. Quando dimori nel Sé sei consapevole che c’è solo Quello, che tu sei Quello, e che gli oggetti del mondo, fatti di sogno, sono comunque anch’essi il Sé. Perciò dimorare nel Sé è già lo stato unitivo. In questo dimorare avvengono esperienze di assorbimento che chiamiamo samadhi; Continua a leggere →

è possibile promuovere un’azione che sia inegoica e non promuova karma?

— Caro Sergio, le parole che mi hai mandato mi stanno facendo molto riflettere. L’essenza e il centro di ciò che mi dici si riassume in una domanda fondamentale: è possibile promuovere un’azione tale che sia inegoica e non promuova karma? Mi viene in mente il Wu Wei (non-azione), ma una cosa venirmi in mente, una cosa realizzare. Quando trovi il tempo, mi piacerebbe sapere cosa ne pensi oppure come tu agisci. Grazie. — Non c’è nessuna azione. È soltanto l’Intelligenza Superiore, Continua a leggere →

esistono realizzazione di basso e medio livello?

— Caro Sergio, nel tuo post ‘Il Corpo Divino’ dici: “Tutte le Realizzazioni di alto livello includono la possibilità di assumere un corpo divino”. Esistono allora realizzazione di basso e medio livello? E perché? — Perché gli aspiranti si accontentano e si dichiarano realizzati troppo presto. Ti faccio un esempio. Un sadhaka mi scrive: “Caro Sergio, osservare che ogni cosa che appare alla coscienza, sia del mondo interno che del mondo esterno, sono io, mi apre il cuore e acquieta Continua a leggere →

la stabilizzazione dell’illuminazione – 2

Su ‘Dialoghi con Sri Ramana Maharshi’, subito dopo il discorso 57, alla data ‘24 giugno 1935’, trovate ‘Sri Ramana Gita’. In quelle due pagine e mezza Sri Ramana chiarisce un dubbio circa la differenza tra un jnani e un siddha. Nella parte finale, che vi riporto in basso, chiarisce il metodo per stabilizzare l’illuminazione: “Il Sé è nitya aparoksha, cioè eternamente realizzato, in maniera cosciente o incosciente. […] Alcuni concludono dicendo che aparoksha [l’esperienza Continua a leggere →

perché è difficile portare Dio nella vita

Questo post è scritto seguendo il punto di vista di Jnana Marga, la via della conoscenza. È soprattutto utile agli aspiranti di medio livello. I principianti hanno altri problemi, come riuscire a mettere a fuoco il Soggetto percipiente, e gli aspiranti molto avanzati dovrebbero aver già risolto la questione. Perché è difficile portare il Divino che si è sperimentato interiormente nella vita, trovando un’unità tra Divino e Vita Divina (o vivere come Divino)? Potreste rispondermi che trovare Continua a leggere →

l’idillio d’amore con Dio

È una meravigliosa frase di Yogananda. La prendo a prestito per descrivere i passi dell’idillio come li vedo io. 1. All’inizio l’aspirante vuole conoscere la propria vera natura. 2. Si impegna in qualche pratica spirituale e comincia ad aver le prime esperienze dirette, o samadhi istantanei. 3. Col tempo comincia ad avere assorbimenti più lunghi. 4. Poi raggiunge un livello in cui come siede a meditare è già subito in samadhi, anche se un attimo prima la sua mente era agitatissima. Continua a leggere →

quando vi sono molte barriere devi praticare l’osservare

Quando vi sono molte barriere che impediscono di praticare l’autoindagine, allora devi praticare l’OSSERVARE. Nella meditazione formale metti da parte le altre tecniche, semplicemente siediti e OSSERVA in maniera neutrale tutto quello che si presenta: pensieri, stati, ricordi, nulla… Non è una tecnica di serie ‘B’. Stando a OSSERVARE con equanimità prima o poi ti rendi conto di essere l’Osservatore Ultimo. Non solo, praticando l’OSSERVARE sviluppi la capacità di ‘ESSERE’ Continua a leggere →

corpo arcobaleno

— Se conosci lo dzogchen e il buddhismo tibetano, comunque, sai che finché non si fa il corpo arcobaleno (o equivalente, esistono casi anche in seno all’advaita) non si è ancora arrivati alla fine, perlomeno per quanto concerne il piano terrestre. — Il corpo arcobaleno e i vari corpi divini e di beatitudine NON C’ENTRANO NIENTE CON LA REALIZZAZIONE!! La realizzazione è il jiva che riconosce di essere il Paramatma. Shankara, Vivekacūḍāmaṇi 56: La liberazione (moksah) non Continua a leggere →