il giusto equilibrio nell’insegnamento

L’insegnamento sulla Liberazione in sé è semplice: “Lo senti l’Essere? Non l’essere legato al corpo e a un pacchetto di caratteristiche mentali che ritieni essere tu, ma il Puro Essere. Quello sei tu. Non è mai nato, né muore, non va da nessuna parte, non si evolve, è sempre ed è immutabile”. Tutto qui. Ma molti non sono nemmeno in grado di sentire quest’Essere. Sentono l’essere personale, legato a tutte le sue identificazioni nel sogno del mondo fenomenico. Ecco che Continua a leggere →

la ripetizione di “Io Sono Eterno. Sono la Pura Coscienza”

Il primo passo è ottenere una conoscenza diretta di essere il Sé. Tale esperienza è chiamata nello Zen: kensho = vedere la natura. Ottenuta tale conoscenza, il secondo passo è fissarla nella memoria, in modo che non venga riassorbita dall’abitudine di sentirsi una persona durante il tran tran quotidiano. A tale scopo bisogna ripetere costantemente nella mente la frase “Io Sono Eterno. Sono la Pura Coscienza”, o simili (tradizionalmente è “Io sono Brahman”), fino a diventare fermamente Continua a leggere →

l’importanza del coraggio sulla via per la liberazione

Nella prima parte della sadhana, quella rivolta a scoprire la Verità, ogni esperienza spirituale che l’aspirante ha è una festa. Ma nella fase successiva, quella dello stabilirsi nella Verità, è fondamentale diventare coraggiosi, nel senso espresso nell’ultimo post. Alcuni aspiranti mancano di questo coraggio e, al sorgere di difficoltà, si ritirano nelle identità di vittima delle loro personalità e permangono in visioni negative. Ciò nega di fatto il loro vero Sé e va in direzione Continua a leggere →

quando i concetti di conoscenza e ignoranza vengono abbandonati, esiste soltanto ciò che esiste

Yoga Vasistha, Versione Ridotta in Prosa, Capitolo 6, “Nirvana” la Liberazione Vasistha continuò: La Verità o Esistenza-Coscienza-Beatitudine Assoluta è al di là del pensiero e della comprensione [intellettuale], è suprema pace ed onnipresente, trascende l’immaginazione e la descrizione. In Essa sorge naturalmente la facoltà della concettualizzazione che è considerata essere triplice: sottile, media e grossolana. L’intelletto che abbraccia questi tre li considera come sattva, Continua a leggere →

sii sempre il percipiente, mai il percepito!

Se vuoi la Liberazione, stai sempre nel Percipiente, mai nel percepito. Il percepito è Maya, il Percipiente è il Sé, è Dio. Non indulgere mai nell’identificarti col percepito. Vedi la tua persona che è scontenta; stai in Chi percepisce, non nell’immagine della tua persona scontenta. Il Percipiente è immortale, nulla può sfiorare la sua eterna Beatitudine, la sua Pace incrollabile. Sii molto vigile nel rimanere nel Percipiente. Sappi che tutte le volte che ti identifichi col percepito, ti Continua a leggere →

quelli che si ritirano prima di compiere l’ultimo passo per la liberazione

L’ho visto fare più volte. L’aspirante viene da me che soffre, ha problemi di tutti i tipi, e non ce la fa più a stare nel mare di Maya. Allora si impegna, lavoriamo sodo, cominciamo a scardinare i contenuti della mente che man mano appare sempre meno granitica. Lui o lei comincia ad avere esperienze dirette del Sé, conosce la beatitudine, la sua identità con la persona mortale si allenta e questo lo rende ancora più capace di dissolvere la mente, a volte anche con un solo sguardo. Ad ogni Continua a leggere →

accettare tutto

Ho cercato di dire che quella del samadhi è una fissa, un falso obbiettivo; che anche il samadhi come esperienza specifica è uno stato: arriva e se ne va. Ma subito levate di scudi. “Ma Patanjali dice…” ecc. Quando vedi che tutto quello che attribuivi a te: corpo, carattere, attributi, vizi, virtù, azioni, decisioni, pensieri, memorie, passato presente e futuro ecc. sono tutti processi automatici di causa-effetto, e sono illusori, e che Tu non c’entri niente, sei la sola Realtà, l’origine Continua a leggere →

cosa ti impedisce la liberazione definitiva?

— Quando uno vede che Gino (la sua persona), il suo corpo, la sua storia, le sue relazioni sono solo pura fantasia, e che esiste solo la Pura Coscienza e che lui è la Pura Coscienza, avendo visto la Verità, si trova di fronte la Liberazione. Allora la mia domanda è: che cosa ti impedisce la Liberazione definitiva? — Che cosa mi impedisce la Liberazione? Probabilmente l’identificazione nella Pura Coscienza non è stabile, è ancora saltuaria. Non saprei però se è naturale che ci voglia Continua a leggere →

la gente mangia schifezze e si ammala

la gente mangia schifezze e si ammala e così viene compromessa la fase spiritualmente più feconda della vita, quella dell’anzianità, in cui liberi da responsabilità sociale e ormai maturi nel carattere e nell’esperienza, si può finalmente devolvere tutta la propria attenzione all’ottenimento della Liberazione. I Maestri dicono: “Non sprecare la tua vita, perché in questa vita potresti ottenere la suprema Liberazione”. Mangiare schifezze, cioè quello che propagandano i media Continua a leggere →