un dialogo con Shivananda

Shivananda: — Amato buongiorno. Vorrei integrare quello che ho detto ieri riguardo alle Quattro Dimore Sublimi, aggiungendo altre considerazioni che mi sono venute in mente questa notte. Come prima cosa mi è venuto in mente che quando sei in meditazione nel Sé la mente viene trascesa. Il Sé sembra non essere toccato da nulla; la realizzazione stessa è in un certo senso illusoria. — Quando la mente viene trascesa il Sé semplicemente ‘è’ e non vi sono più concetti. Se in tale stato Continua a leggere →

il pressing del maestro

Quando un aspirante incontra un valido maestro, questi lo accetta come figlio/a, e dato che è in grado di indicargli la strada più breve, l’aspirante, una volta superata la fase di dolore acuto che l’aveva portato a chiedere aiuto a quel maestro, può concludere che la relazione col maestro costituisca un pressing indesiderato per lui. Il maestro, se è un buon maestro, non ha dato un pressing fuori misura, ha risposto adeguatamente alla richiesta iniziale dell’allievo, è l’allievo Continua a leggere →

le persone non hanno la minima idea di cosa sia un maestro

A volte ti chiedono aiuto persone che non hanno la minima idea di cosa sia un maestro. Loro equiparano il maestro a un terapista, con un ego che ha il suo tornaconto in quello che fa; tornaconto che può essere economico, se prende soldi, oppure solo di status se non ne prende. Invece, quando il maestro accetta qualcuno, quello è un sodalizio per l’eternità. Il maestro si prende cura di quel jiva, ed è tutto lì. Che succede però se il maestro dice qualcosa che non piace a chi non è Continua a leggere →

un vero maestro

Un vero maestro non è ostile ai nemici. In senso assoluto sono anch’essi il Sé, e in senso relativo fanno parte del gioco Divino. Così li vede il maestro. Può ricevere dal Divino l’impulso a combatterli se compiono gravi gesta contro il Dharma, altrimenti lascia fare – non diceva forse Gesù: date a Cesare quel ch’è di Cesare? Un vero maestro dovrebbe vacillare spiritualmente di fronte all’alternarsi di periodi positivi e negativi. Nei periodi positivi persevera per il successo Continua a leggere →

il maestro non è una persona

Dai Satsangha di Francis Lucille Partecipante: — Sento che sei la causa del silenzio che sento in questo momento. Lucille: — La mia presenza è la tua presenza. Lascia andare l’idea che la tua presenza non è la mia stessa presenza: è la nostra presenza. Non c’è differenza perché quando veniamo qui, tutti noi come individui, ognuno di noi è parte della celebrazione. Sembra che tutto venga detto attraverso la mia bocca, ma in realtà noi siamo un solo grande corpo, e in qualche modo Continua a leggere →

con o senza Guru?

Ci sono quelli che credono che non sia necessario un maestro, e quelli che credono che sia indispensabile averne uno. Ho trovato un post di un gruppo di neo-advaita. Sapete?... quelli che dicono che siamo già illuminati e che non è necessario far niente. Era una citazione a firma di Swami Vivekananda. Diceva: “Devi crescere dall’interno verso l’esterno. Nessuno può insegnarti, renderti spirituale. non c'è maestro all’infuori della tua anima”. Un gioco discutibile prendere poche Continua a leggere →

quando si è maestri

Quando si è Maestri, che non è un titolo ma uno stato di coscienza, lo si è sempre. Quando uno non è più tuo allievo, lo sai subito. Ma anche con chi non è tuo allievo diretto si possono aprire degli squarci, la possibilità di una trasmissione, anche fugace. Puoi mandare via qualcuno se non si comporta adeguatamente, ma uno squarciò di contatto diretto è sempre possibile o almeno potenziale. Fondamentalmente tutti comunicano e tutti vorrebbero la realizzazione, anche Continua a leggere →