distacco e stare nel momento presente così com’è

Stare nel momento presente così com’è indica indifferenza per l’aspetto fenomenico. In questo modo la Presenza Consapevole si distacca dall’associazione con l’identità personale diventando sempre più forte, mentre il relativo perde progressivamente di valore. Questo significa che stare nel momento presente così com’è conduce a permanere nel Sé. Probabilmente, dati i tre prerequisiti che ho esposto in quando un aspirante è pronto a stabilirsi nel Sé, è il modo più veloce per Continua a leggere →

più debole è il distacco, più grande la difficoltà di individuare e permanere nella soggettività ultima

Più debole è il distacco, più grande sarà la difficoltà di individuare la soggettività ultima e permanervi, perché saranno troppi i ‘me’ che offuscano il vero soggetto. Senza un forte distacco non vi può essere successo risolutivo nell’autoindagine. La rinuncia a tutti i falsi ‘me’ e ‘mio’ e il dedicarsi solo al Vero Io è la devozione dell’advaitino sulla via dell’autoindagine. Continua a leggere →

individuare il Vero Io astratto, privo di attributi, se non quello della Soggettività, e di riferimenti alla persona

Il savikalpa è il primo samadhi che sperimentano gli aspiranti, ed è perché essi credono ancora fermamente che la creazione sia vera. In un aspirante avanzato il savikalpa si giustifica quando egli è ad occhi aperti e la sua forma sta agendo nel mondo, ma in meditazione dovrebbe dimorare naturalmente nel nirvikalpa. Il problema è che molti aspiranti non riescono a individuare il Vero Io astratto, privo di attributi, se non quello della Soggettività, e di riferimenti alla persona – Sri Continua a leggere →

quando ci si immerge nell’io o nel me, la Suprema Soggettività riassorbe tutto

— “L’ego non è un’entità, è un’attività. [...] Non è personale, è solo un’attività abituale”. Avasa — Ma non lo so F. Azione o abitudine di che? Quando ci si immerge nell’io o nel me, la Suprema Soggettività riassorbe tutto. Nessuna modificazione della coscienza, per dirla alla Patanjali, nessun pensiero, nessuna immagine mentale. Così il supremo Dakshinamurti, citato spesso ad esempio da Sri Ramana Maharshi, non disse mai una parola, eppure il suo silenzio dissipò Continua a leggere →

l’importanza di rimanere focalizzati sul Sé

All’inizio dell’autoindagine è difficile rimanere focalizzati sul Sé, ci si distrae perché troppe sono le vasana (spinte mentali). Anche quando i sadhaka hanno esperienze dirette, rimangono estasiati per essere stati il Sé per qualche secondo o addirittura meno – è ciò li lascia in uno stato ispirato per un paio d’ore –, ma poi tornano nella loro identità personale di prima. Ritornano nell’identità di prima perché in quella fase si sentono una persona che cerca di conoscere il Continua a leggere →

stai nel momento presente così com’è

Stai nel momento presente così com’è. Dio è nel momento presente così com’è. Così facendo, gradualmente ciò che è falso se ne vanno e rimane l’unica cosa vera che c’è: il vero Tu, il Sé. Se invece rifiuti il momento così com’è, diventi un personaggio che abita un divenire, cioè vivi nella mente. Continua a leggere →

l’esperienza della spontaneità #2

— Ciao Sergio. A proposito della spontaneità, stamattina ho fatto lezione ai miei alunni parlando di frazioni decimali, numeri decimali e virgola. Di solito è un argomento ostico. Ma stamattina non ho preteso di spiegare nulla, gli esempi e gli esercizi si svolgevano da soli, le parole uscivano in sintonia con ciò che appariva, il mio corpo si muoveva in sintonia con ciò che accadeva e tutti i bambini, proprio tutti, mi seguivano con una comprensione così semplice da essere inspiegabile. Alla Continua a leggere →

l’esperienza della spontaneità

È come se fossi in una sala cinematografica e spingi per mandare aventi la pellicola del film (la vita nel mondo), ma è il proiettore (il Potere Superiore, Shakti) che la manda avanti. Tu lo sai, ma è così forte il condizionamento, che ti senti un io-agente, tranne forse in alcuni momenti particolari. A un certo punto – a merito dei tuoi ripetuti sforzi – arriva la grazia e cade il senso di essere quello che fa succedere le cose. Allora rimani nella Presenza (o qualsiasi nome tu voglia Continua a leggere →

Ramesh Balsekar – che cos’è la felicità

Visitatore: Ieri l’altro ero a Dharamsala dove c’è il Dalai Lama. Io ho un problema enorme e ho chiesto a molti se sapevano indicarmi qualcuno che potesse aiutarmi. Mi hanno detto che a Bombay c’era una persona che poteva aiutarmi a trovare la risposta alla mia domanda: Ramesh Balsekar. Ho sorriso perché non avevo intenzione di andare a Bombay. Ma ora è accaduto che sono qui. Il mio problema è che nell’ultimo anno ho sentito di aver perso la mia ancora, e sono preso da un’energia sconosciuta Continua a leggere →

può commettere errori chi è privo di ego?

Può commettere errori chi è privo di ego? Ciò che commette errori è la sua struttura psicofisica. Egli a volte non se ne rende nemmeno conto, o se ne avvede in seguito. Ecco un esempio tratto dall’Autobiografia di uno Yogi di Paramahansa Yogananda. *    *    * Un giorno mio padre venne a porgere i suoi rispetti a Sri Yukteswar. Il mio genitore si aspettava, molto probabilmente, di udire qualche parola di encomio nei miei confronti. Rimase scioccato nel sentirsi riferire un lungo elenco Continua a leggere →