contempla che non c’è niente da fare!

Contempla che non c’è niente da fare! Le persone si svegliano la mattina e sentono subito che c’è da fare questo e quello; abituati a considerare che non c’è niente da fare. In ciascuno albergano due esseri. Uno bisognoso e desiderante, che essendo continuamente impegnato nella sopravvivenza, ha sempre un sacco da fare. L’altro è il Sé: eterno, pieno di beatitudine, bastevole a se stesso, che è Non-Azione in nuce. Il primo è virtuale… Ma sapete bene che quando vi si è identificati Continua a leggere →

è necessario passare attraverso l’esperienza diretta?

— Perché è necessario passare attraverso l’esperienza diretta affinché il vero Sé diventi abbastanza accessibile? — Tu puoi leggere trattati sulla fragola, ma la conoscerai direttamente solo quando la esperisci mangiandola. Vale lo stesso per il Sé; puoi conoscere trattati che ne parlano e cogitare molto a riguardo, ma lo conosci direttamente solo quando diventi Uno con Lui nel samadhi. Ora, come il bambino comincia a camminare sgambettando a fatica, così i primi samadhi sono esperienze Continua a leggere →

dimora nel Sé il più possibile e dai al Sé il tempo di liberarti

— Forse sono troppo attaccato al corpo. Mi sento sfiduciato, dolorante, e comprendo che prima o poi dovrò morire, magari dopo molte sofferenze. Credo che questo dolore sia una crisi eliminativa. Oggi sono nel Sé. Stamattina mi sono svegliato con una lombalgia, ma fortunatamente posso camminare col bastone. Nonostante questo riesco a dimorare nel Sé. L’importante per ora è cercare l’abbandono. — L’abbandono a Dio serve per approcciare la vita nel modo giusto, così da non tenere Continua a leggere →