Bellissima la lettera di questa devota. È in uno stato di abbandono al Guru e al Sé. Quando dice: “l’impulso interiore di realizzare il Sé rimane e diventa sempre più forte e pressante”, questo ‘pressante’ non è ispirato dall’afflizione, ma dall’amore che pressa per congiungersi per sempre con l’Amato. Meravigliosa Divina Bhakti❣ È la Bhakti che fa dimenticare sé stessi e la mente. Come ci si può fondere nel Cuore di Dio senza Amore?
* * *
Sri Ramana Maharshi, discorso 603.
La signora Bateman venne a trovare Sri Bhagavan con la figlia. Portò una lettera di Pascaline Maillert, Versailles, che diceva: “Sono trascorsi due anni dall’ultima volta che ho varcato la soglia del Vostro Ashram e tuttavia nello spirito sono sempre rimasta là.
“Anche se l’illusione spesso vela ancora la visione della Realtà rivelata nel benedetto silenzio della Vostra presenza, anche se il filo d’argento della consapevolezza del Sé si perde spesso nella mutevole alternanza di luci ed ombre, l’impulso interiore di realizzare il Sé rimane e diventa sempre più forte e pressante, poiché Grazia e ricerca vanno mano nella mano.
“Alcune volte, ancora rare, senza causa apparente, sorge la spontanea consapevolezza dell’ ‘Io’ e la beatitudine riempie il cuore di calore ardente. La concentrazione senza sforzo accompagna questo stato mentre tutti i desideri s’acquietano appagati nella pace suprema, fino a quando il velo scende ancora una volta e l’illusione cerca di offuscare la visione del Reale.
“Ma ciò che l’anima ha ripetutamente sperimentato e conosciuto come Verità, non può essere negato e neppure dimenticato, e ‘Ciò che è’ dà forza costante di perseverare.
“Prego Voi, che siete il mio Sé, per avere luce e guida che so sempre presenti, e ai Vostri Piedi ripongo offerte di amore immutabile”.
Pascaline
des Reservous, 11
Versailles, 21 novembre 1938