dietro la mente ci sei TU

Ci sono 2 fasi nella sadhana (pratica spirituale): dello sforzo e dell’abbandono.

La prima fase è di sforzo. Devi smascherare la mente e controllarla.

Chi sei TU è Ciò che sta dietro la mente.
È la mente che crea la realtà apparente e impermanente nella quale pensi di vivere come una persona. Invero non esiste questa realtà, è solo una proiezione della mente.
Se hai controllato la mente hai risolto il problema della morte, che è solo un’illusione che avviene all’interno di una realtà illusoria.

La mente è come la pellicola del film che si srotola davanti alla luce del proiettore e proietta una realtà illusoria sullo schermo.
Tu non ti rendi conto della pellicola, vedi solo la realtà illusoria sullo schermo e pensi che sia vera.

Quando riesci a smascherare e controllare la mente, ti rendi conto automaticamente che sei pura Consapevolezza, il Sé eterno; metaforicamente parlando, sei la luce del proiettore.

Come smascherare e controllare la mente?

  1. Con l’Autoindagine. Invece di tenere l’attenzione a valle sullo schermo, portala al soggetto percipiente chiedendoti: “Chi vede, sente, pensa… queste cose?”. Oppure cerca la sensazione di ‘io’ e dimora lì il più a lungo possibile; quando la perdi, ritrovala e dimora lì di nuovo.
  2. Cerca di ottenere delle esperienze dirette del Sé. Se hai un ‘risveglio’, tutta la tua pratica sarà facilitata. I Ritiri Intensivi di Autoindagine sono stati creati a tale scopo. La presenza e guida di un Maestro, l’intensità della pratica, l’organizzazione del Ritiro che non dà spazio a distrazioni, l’affinità con gli altri partecipanti che produce una sinergia che moltiplica le forze per andare oltre la mente e realizzare la consapevolezza del Sé (anziché essere da soli a spingere o a cercare di abbandonarti con la tua sola consapevolezza contro la vostra mente, avrai in aggiunta la consapevolezza del Maestro e degli altri partecipanti contro la tua mente), offrono grandiosa opportunità per realizzare un’esperienza diretta (non-duale) della tua vera natura: una vera GRAZIA!
  3. Osserva la mente, fa diventare la pellicola del film il tuo oggetto di osservazione e di studio. Osserva come reagisce alle sensazioni fisiche, e agli stimoli interni ed esterni, come risponde a questi e come crea una realtà illusoria che diventa poi il tuo vissuto. Rifiuta di seguirla: NON CREDERLE, NON CREDERLE, NON CREDERLE!
  4. Come dice Annamalai, chiudi le porte di entrata della mente: non lasciare entrare i pensieri e non permettere a quelli che sono entrati di attecchire, espandersi e rafforzarsi. Non seguirli! Non lasciare distrarre la tua attenzione dal pensiero “Io sono il Sé”, o dal dimorare nella sensazione di ‘io’, o dal dimorare nel Sé, secondo le tua capacità del momento. Chiudi anche le porte di uscita della mente: non reagire al sorgere di pensieri, impressioni, sensazioni, emozioni, ricorsi ecc. Rifiuta di seguirli. Rifiuta di lasciarti intrappolare, ingannare dalla mente!
  5. Se hai già avuto delle esperienze dirette del Sé, non concedere all’idea “Io sono il corpo” alcun credito! Non concedere alla mente la tua attenzione! Afferma: “Io sono il Sé!”:

La seconda fase subentra quando il Sé diventa la vera Realtà. Tuttavia, come insegna Sri Ramana, fin quando non si e realizzato stabilmente il sahaja samadhi e l’ego è stato definitivamente estirpato può esservi bisogno di sforzo per debellare ciò che ancora resta della mente.