‘Io’ risplende sempre chiaramente

Io’ risplende sempre chiaramente, e con il suo risplendere non solo illumina se stesso, ma illumina anche qualsiasi altra cosa che sperimentiamo o conosciamo. In altre parole, parlando metaforicamente, ‘Io’ è la luce che ci rende in grado di sperimentare non solo noi stessi ma anche ogni altra cosa.

Tuttavia, sebbene ‘Io’ risplende sempre chiaramente, fino a che illumina qualsiasi altra cosa oltre che solo se stesso, la chiarezza con cui risplende è in qualche modo oscurata da ciò che é fatto risplendere dalla sua luce, perché la sua natura è così sottile e priva di caratteristiche che esso sembra assumere tutte le sembianze di qualsiasi cosa è (nella sua esperienza) più vicina ad esso (cioè il corpo e la mente ed i loro attributi), proprio come un cristallo perfettamente trasparente sembra assumere il colore degli oggetti che sono più vicini ad esso.

Perciò, affinché ‘Io’ risplenda in modo perfettamente chiaro, deve risplendere tutto solo, in completo isolamento da ogni altra cosa. In altre parole, esso deve sperimentare se stesso da solo e niente altro. Al fine di risplendere o sperimentare se stesso da solo, deve focalizzare la sua intera attenzione solo su se stesso, così che ogni altra cosa sia interamente esclusa dalla sua esperienza o consapevolezza.

Più siamo in questo modo presenti a noi stessi solamente, più chiaramente (questo ‘Io’) risplenderà. Perciò la chiarezza o lucentezza con cui ‘Io’ risplende è determinata dall’intensità con cui focalizziamo la nostra intera attenzione su ‘Io’ da solo (noi stessi). Normalmente siamo così interessati a sperimentare altre cose che non facciamo il tentativo di essere presenti e quindi sperimentare ‘Io’ da solo, così sebbene sperimentiamo sempre il risplendere di ‘Io’, non lo sperimentiamo in modo sufficientemente chiaro.

Perciò lo scopo dell’auto-indagine (ātma-vicāra), che è la pratica dell’auto-attenzione, è solo sperimentare il risplendere di ‘Io’ sempre più chiaramente. L’accresciuta e quindi nuova chiarezza con cui sperimentiamo il risplendere di ‘Io’ quando pratichiamo ātma-vicāra è ciò che Sri Ramana chiamava aham-spurippu o aham-sphuraņam.

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Se riuscissimo a spostare completamente la nostra attenzione di 180 gradi lontano da qualsiasi altra cosa e verso noi stessi solamente (cioè, se riuscissimo a focalizzare la nostra intera attenzione solo su ‘io’, in modo da non sperimentare niente altro) allora sperimenteremmo un perfetto tipo di aham-spurippu (vale a dire, assoluta chiarezza di auto-consapevolezza), che distruggerebbe immediatamente la nostra mente.

Michael James

(Tratto da http://happinessofbeing.blogspot.it/)