Jeff Foster sulla Neo-Advaita

C’è uno nuovo strano club chiamato Neo-Advaita. Se sei un membro di questo club, a quanto pare ti troverai automaticamente rigurgitante certe frasi alle persone che stanno solo cercando di condividere con te le loro esperienze: frasi tipo “Chi sa questo? Chi lo dice? Non c’è nessun agente! Non c’è nessuna libera scelta! Questo è solo un concetto! Non c’è il ‘me’! Sei nella tua storia!”.

Crederai di aver trovato le risposte ultime alla vita e smetterai di dare ascolto profondo ai tuoi simili. Potrai persino parlare e agire in modo crudele e poi giustificare il tuo comportamento dicendo: “Non c’è libera scelta” o “La compassione è solo un concetto”…

Potresti anche affermare di essere ‘nessuno’, ‘non identificato’, ‘non una persona’ e poi, per coronare il tutto, dirai che non credi in niente, che non hai nessuna religione, nessuna identità, che sei andato oltre tutte le storie e che sono gli altri, non tu, ad essere intrappolati nelle loro storie – anche se stando a quanto dici non dovrebbero esserci altri da intrappolare!

Se qualcuno non è d’accordo con la tua predicazione, ritirerai fuori le tue repliche apparentemente inconfutabili: “CHI dice questo?”, “Non hai ancora capito!” o “Tutto è impersonale!”. E quando vuoi proprio vincere su un argomento, assesterai i colpi definitivi: “A chi importa questo?”… “C’è ancora un ‘io’ lì!”.

Tu e gli altri soci del club, interpreterete la vostra mancanza di cura e gentilezza verso gli altri esseri umani come un segno di quanto siate risvegliati e chiari.

Oh amici miei, parlo per esperienza. Una volta ero un membro attivo di questo culto senza amore. Me ne andai circa sei o sette anni fa, svignandomela nel cuore della notte, pronto e desideroso di essere un essere vivente, che respirava di nuovo con un cuore pulsante, pronto e desideroso ad ascoltare profondamente i miei simili, e il sollievo… il sollievo fu così fantastico… Non bevete il Kool-Aid* della Neo-Advaita.

Jeff Foster

* Il Kool-Aid è un preparato in polvere per bibite alla frutta. Usato metaforicamente, si riferisce al suicidio di massa di Jonestown del 1978, quando più di 900 seguaci di un predicatore religioso americano obbedirono ai suoi ordini e si tolsero la vita bevendo Kool-Aid in cui era stato sciolto del cianuro. “Bere il Kool-Aid” significa credere ciecamente a qualcuno o in qualcosa senza mai metterlo in discussione.