l’osservatore

Sergio:

1. Scrissi di non considerare più Kripalu il mio maestro perché iniziai a seguire Ramana Maharshi e a praticare l’autoindagine, ma invero quell’espressione fu involontariamente infelice, perché è impossibile non considerare Swami Kripalvananda un Maestro spirituale.

Purtroppo non riesco più a modificare kripalvananda.org perché la piattaforma con cui lo feci è ormai obsoleta e dovrei fare un lavorone per cambiare il tutto e in più chiedere aiuto a qualcuno perché non ho la competenza per farlo da solo.

2. Non puoi collocare l’osservatore spazialmente, perché sei TU. La mente può farlo apparire da qualche parte e presentarlo come se fosse una delle tante identità perché per sua natura non concepisce la non-dualità, ma in realtà l’osservatore non è altro che la Pura Coscienza, che sei TU.

La parola chiave è DIMORARE! Quello che devi fare è notare l’osservatore tutte le volte che puoi e quindi abbandonarti ad esso (senza curarti di posizioni spaziali e di come la mente lo presenta), devi DIMORARE lì fin quando la tua vera identità – puro Essere-Consapevolezza – non appaia chiara definitivamente rivelando l’irrealtà dell’io individuale e personale. Evi arrivare a sprofondare, fonderti con l’osservatore.

Questa è l’Autoindagine! Ed è sempre, non solo durante i momenti della meditazione formale. Puoi però utilizzare dei momenti di meditazione formale per andare più a fondo nell’osservatore e fonderti con esso – cosa che è più difficile mentre stai svolgendo qualche attività che richieda il controllo della mente. Fai sessioni brevi 15-25 minuti, ripetute durante la giornata se possibile, in cui puoi dispiegare il massimo slancio per immergerti nell’osservatore. Le sessioni lunghe vanno bene quando sei già capace di rimanere immerso nell’osservatore per lungo tempo.

Sei più avanti di quanto tu non pensi. I risultati non possono mancarti; dipende se sei pronto ad essere costante o se sei ancora nella fase di disperderti nello shopping spirituale di tecniche, scuole e maestri.

Ti consiglio vivamente di partecipare a uno dei nostri Ritiri Intensivi di Autoindagine. Essi ti consentiranno di entrare molto profondamente nella tecnica e con grande probabilità ti porteranno all’esperienza diretta della non dualità. In pratica ci sono già in qualche modo: “non c’è nulla, solo un fugace senso di unità come se le cose andassero da sole”, solo manca ancora la capacità di riconoscerle pienamente come il tuo vero Sé.