sul silenzio

Il Silenzio emana direttamente dal Sé, perciò è insegnamento diretto, non mediato. Dice agli altri: “Abbandona la mente”, e lo fa mostrando se stesso come esempio. L’insegnamento verbale va bene, ma deve provenire dal Silenzio, altrimenti manca della profonda consapevolezza della vera Realtà che è oltre la mente.

Il Silenzio emana dal Sé senza sforzo, così come la luce dal Sole. Chi è nel Silenzio che è prima della mente, è come un’antenna che propaga il Silenzio spontaneamente; gli altri lo possono avvertire come quiete della mente o come una certa pace, ma se sono abbastanza puri lo avvertono proprio come Silenzio, allora possono avere la comprensione diretta di non essere prima la mente. La potenza di questo Silenzio dipende dalla purezza (sattva) dell’essere che lo emana.

Nei libri spirituali si trovano molte testimonianze della trasmissione diretta del Silenzio. Arthur Osborne racconta che si era recato al Ramanashram, ma dopo cinque giorni che stava lì non succedeva niente; c’era l’ora dei bhajan, l’ora della passeggiata di Ramana con tutto il seguito degli animali, l’ora dei pasti ecc., ma niente che gli desse l’idea di una pratica spirituale. Così andò da Ramana per accomiatarsi, ma Ramana gli disse: “Resta ancora qualche giorno”. Fu stupito dalla richiesta di Bhagavan, ma naturalmente acconsentì. Due giorni dopo, durante i bhajan del pomeriggio, si sentì improvvisamente inondato da un immenso Silenzio che non aveva mai conosciuto né immaginato. Aprì gli occhi e vide che Ramana lo stava guardando. Quello fu il suo battesimo alla sua vera natura.

Quando il Silenzio è maturo, è pieno di amore e compassione, altrimenti ne è privo, e può addirittura essere algido. Vi sono persone in grado di far calare il Silenzio in una sala di 70 persone, ma che tuttavia hanno ancora un ego. Se hanno un ego lo si rileva dall’attaccamento a ciò che fanno e dalla carenza di autentico amore e compassione.

L’unico motivo che conduce un maestro a insegnare è l’amore, se ne ha altri non è illuminato. Inoltre anche l’amore nasce direttamente dal Sé, perciò è spontaneo, privo di intenzioni e di costrutti, perché è prima della mente.