l’esame di maturità

— Stanotte ho sognato che mancavano pochi giorni all’esame di maturità classica e non avevo studiato ancora nulla. Allora sono andato in libreria ed il proprietario mi ha dato dei libri dicendomi contenevano solo dei condizionamenti che lo Stato voleva inculcare. — È un sogno che ricorre negli aspiranti che sono prossimi a realizzare il Risveglio. Sognano di avere gli esami di maturità o della tesi di laurea, ma di non essere preparati. È il punto di vista dell’ego, perché in quell’esame Continua a leggere →

tutto è indistintamente God Beautiful!

— Maestro, ieri ho sperimentato ancora il savikalpa samadhi. Stavo vedendo un vecchio video sullo smartphone e sono stato catapultato un una dimensione ricca di colori e stati interiori di beatitudine. Poi la mente ha collegato questa esperienza a vecchi vissuti e il samadhi si è interrotto, perché ho pensato che l’esperienza contenesse delle vasana da purificare. Devo ancora migliorare l’abbandono. C’è una dimensione infinita e stupenda nel Sé. — Amato, se vuoi realizzare il sahaja Continua a leggere →

un dono continuo

È un dono continuo. Questo succede quando, avendo acquietato la mente, pace e beatitudine ci attraggono più dell’ego. Allora, come per miracolo, scopriamo di poter non avere più desideri né paure. L’abbandono al Divino, invece che all’ego, diventa l’unica attività non-attività; e questo ci rende destinatari di un dono continuo. Tutto è un dono, non so come descriverlo. L’estasi è continua, a volte massima, e ci si assorbe. Poi però la stessa beatitudine ci spinge Continua a leggere →

quelli che si realizzano hanno jnana ma anche tanta devozione

Quelli che hanno solo jnana e non hanno bhakti in genere non ce la fanno. Arrivano fino a stati di assorbimento che sono il contemplare il Sé in modo duale, e brevi e rari momenti di samadhi. E poi? Quando non sono in assorbimento? Non avendo bhakti non sviluppano l’Abbandono al Divino, quindi prevale sempre la loro personalità, l’ego: voglio questo, voglio quello, non mi va bene questo e quello, sono arrabbiato… Così rimangono fortemente attaccati alla realtà fisica, che è la più Continua a leggere →

ho scoperto il silenzio

— Volevo raccontarti un’esperienza nuova: la scoperta del silenzio. Un silenzio profondo, calmo, pacifico, lievemente beatifico, che ho trovato dentro di me, nel profondo, ed in cui mi rifugio. Quando la vita è frenetica, il Silenzio è sempre lì, sempre disponibile a farmi sprofondare in Esso; basta ricordarmene per attingervi. — Ottimo! Il silenzio arriva quando, scoperto il Sé, l’ego diminuisce. Una volta che l’ego abbandona la scena, viene meno ciò che attiva i pensieri. Attraverso Continua a leggere →

un altro errore che si compie col samadhi

Gli aspiranti sulla via di Yoga e di Jnana spesso pongono più attenzione all’ottenimento di uno stato yogico che all’abbandono al Divino. Poiché il samadhi non è null’altro che abbandono, con il loro approccio potranno ottenere al massimo solo samadhi istantanei, nulla di più. Allora aumentano i loro sforzi, ma il risultato non cambia; perciò sono sempre arrabbiati. Notando poi il loro astio e paragonandolo allo stato emozionale descritto dai maestri in samadhi, si arrabbiano ancora di Continua a leggere →

la realizzazione è semplice

Individuate l’Essere universale, eterno, immutabile, che non conosce cambiamenti, che non ha spinte né ha azione. Non c’è bisogno che andiate a un ritiro per trovarlo; tutti sanno di esistere. L’Esistenza impersonale è già consapevole negli esseri umani, mentre è nell’incoscienza del sonno profondo nei minerali, e nella semi-coscienza del sogno negli animali. Quindi individuate l’Essere universale, ripulitelo dalle sovrapposizioni dell’io personale e avete l’Essere universale, Continua a leggere →

il concetto di ‘forza d’animo’ (strength of mind) opposto al concetto egoico di ‘forza di volontà’ (will-power)

— Le mie risposte a tuoi report possono sembrare fredde. È che sento qualcosa che non va, e che è difficile che esca, perché l’ego inconsciamente preferisce rimanere nella stabilità anziché attraversare crisi. Tuttavia se la stabilità è tale da non garantire il successo spirituale, la crisi è sommamente auspicabile. Tu mi scrivi di belle esperienze, ma io mi chiedo: “Sussiste il contesto per cui queste belle esperienze possano dare frutti?”. Il mio sentire è che manca quella che Continua a leggere →

alcuni aspiranti riescono a compiere l’ultimo sforzo verso la liberazione, mentre altri no. la ragione esaminata dal punto di vista delle qualità spirituali

Il Sé è oltre le qualità, ma per ottenere la Liberazione l’aspirante deve avere delle doti. Queste sono tutte volte a silenziare la mente e a favorire l’abbandono al Vero Io impersonale. Le principali sono: amore e devozione, umiltà, abbandono al Divino, fede in Dio e negli insegnamenti degli Acharya. In Aparokshanubhuti (Autorealizzazione), Adi Shankaracharya elenca le qualità che dovrebbe avere un aspirante alla Liberazione: 2. Qui si espone il mezzo per raggiungere l’Aparokshanubhuti Continua a leggere →

il tuo scritto sull’umiltà vibra nel cuore

— Caro Sergio, il tuo scritto sull’Umiltà vibra nel cuore, e la Verità riconosciuta spalanca dolcemente a ciò che siamo. Da umili e piccoli, ci sentiamo pieni, grati, accuditi, amati, al proprio posto, liberi da rancori, pretese e dubbi. In questo spazio la Grazia, sempre presente, si rivela in tutta la sua essenza, in tutto ciò che c’è. Un’ispirazione che ha le radici nel cammino dei Grandi. — Cara Mukti, la tua così incondizionata e diretta comprensione vibra nel cuore. È Continua a leggere →