il silenzio della liberazione

Fin quando sei nella mente puoi vedere il Sé, perché la mente gli fa da specchio. Ma quando sei oltre la mente non puoi più vederlo. Ma sai benissimo chi sei tu, anche se non cerchi più di definirti, di darti un nome. Sei l’Innominabile, ma sai benissimo chi sei tu. Puoi vedere l’ombra del Sé, il suo profumo, che è il silenzio. Vi sono vari tipi di silenzio, quello è il silenzio supremo, il silenzio prima della creazione, il Silenzio della Liberazione, è la Liberazione, e ti abbandoni Continua a leggere →

una carezza della liberazione

F. – Ciao Sergio. Dopo due mesi in cui sto godendo di una Grazia veramente incommensurabile, dove c’è grazia e gioia allo stesso tempo molto forti e molto delicate, si sta presentando una... È difficile da spiegare... È come se fosse una carezza della liberazione. Come se riuscissi in un certo qual modo a vedere quello che è liberazione, e in alcuni istanti poter godere di quello, ma non è un qualcosa né di prorompente, né di forte e né di completo: è proprio solo come una carezza. Ma Continua a leggere →

è sbagliato porre condizioni dogmatiche alla liberazione

Bisogna comprendere la differenza tra Liberazione e sadhana e il loro reciproco rapporto. La Liberazione è al di fuori della mente e quindi al di fuori della manifestazione; la sadhana invece vi è dentro, occupandosi della purificazione di corpo e mente. Le persone che fanno affermazioni dogmatiche come: “Senza pranayama non è possibile la liberazione”, “Senza yoga kundalini non è possibile…”, “Senza un Guru in carne ed ossa non si può”, “Solo questa è la vera via”, “Senza Continua a leggere →

non fate affidamento sul mondo

Non fate nessun affidamento sul mondo. Tanto vi fate affidamento, tanto vi allontanate dalla Liberazione. L’UNICO vostro affidamento è che siete il Sé, il Principio-Io; ma nella misura in cui riprendete a fare affidamento sul mondo, in quella stessa misura il Principio-Io comincia ad indebolirsi. E allora torna la mente, vi ricordate che non siete stati apprezzati abbastanza, che Tizio o Caio vi hanno fatto qualcosa di male, che potreste avere una situazione migliore… Siete di nuovo una Continua a leggere →

1) conoscere se stessi, 2) riconoscere le vasana, 3) comprendere il loro peso nell’impedire la liberazione

— Da una aspirante di medio livello: — Oggi sono andata dal chirurgo maxillo-facciale per il dente... Sono messa male. L’infezione silente ha scavato un tunnel nell’osso e potrei dover togliere anche il dente sano. Devo fare una TAC per controllare il tutto. Ho una fifa blu... Avevo già deciso di non operarmi… — Quand’uno scopre chi veramente è, le vasana restano ugualmente attive. Lui sa chi è, ma continua in automatico ad andare attraverso il meccanismo stimolo-risposta imposto Continua a leggere →

la via in salita si conclude con la stabilizzazione del testimone

Di fatto, da un punto di vista pratico, la via in salita si conclude con la stabilizzazione del Testimone. Gli aspiranti chiedono spesso quando raggiungeranno i samadhi prolungati, così come leggono sui libri spirituali. La risposta è: quanto è forte il tuo Testimone? Nella meditazione formale in che percentuale sei coinvolto dai contenuti mentali? Il 50%? Allora come credi di poter entrare in samadhi prolungati con quella percentuale? E fuori dalla meditazione formale… qual è la percentuale Continua a leggere →

un cambio di prospettiva

La liberazione è un cambio di prospettiva: dall’errore basico di ‘conoscere tramite la dualità soggetto-oggetto’, alla ‘Verità esperienziale, cioè conoscere tramite identità’. Ma poiché l’identità non è un mezzo ma è voi stessi, forse è più corretto dire ‘conoscere nell’identità’, il che significa ‘iti-iti’, ‘io sono ogni cosa’, o l’esperienza non duale delle pura Coscienza senza oggetti. La seconda prospettiva non è né un risultato né un’evoluzione Continua a leggere →

l’investimento affettivo

Una persona centra veramente Dio se capisce profondamente che il mondo (in quanto molteplicità differenziata e separata) non esiste. Solo in tal modo l’investimento affettivo sull’illusione può cessare e finalmente convergere sul vero IO. Ciò non significa affatto che si è più capaci di operare nel mondo duale. Fisicamente si compiono le azioni necessarie ma interiormente vengono abbandonate a Dio, comprendendo che sono un sogno. In questo modo non si è più coinvolti affettivamente Continua a leggere →

la shanti bhakti è la migliore delle bhakti

L’unica via che vi consente subito di ottenere esperienze dirette è Jnana marga. Con le altre vie potete praticare una vita senza sapere chi siete, e dunque senza sapere cos’è Dio. Con Bhakti potete sviluppare la devozione verso il Divino ma rimanere tutta una vita all’interno di un amore duale, come capita a molti religiosi. Dovete però comprendere che Jnana marga comporta degli effetti collaterali. In questa via l’attenzione viene rivolta direttamente all’io percipiente, e l’aspirante Continua a leggere →

l’amore di Shiva e la sadhana per la Liberazione

Shiva è il Nulla, la Vacuità. Questo Nulla (che significa che la fenomenalità è nulla) viene spesso erroneamente percepito come indesiderabile. Invece è l’Amore più elevato e sublime. Infatti è la Liberazione, ciò che vi affranca dalla condizione e schiavitù della forma, restituendovi a voi stessi come Sé. Dovete riflettere su questo, sul fatto che il Nulla è Amore, la forma più elevata d’Amore; dovete ‘vedere’ che il Nulla è Amore! Altrimenti la Verità vi Continua a leggere →