il turiya di Siddharameshwar e il turiya di Ramana hanno due significati diversi

Shivananda: — Non so rispondere all’interessante riflessione che poni sul tuo ultimo post ‘Upadesa Manjari’. Secondo la mia esperienza tutto il processo spirituale sembra avvenire in modo naturale in seno allo stesso Sé. Quando Siddharameshwar dice: “Lo jnani che si è fermato alla conoscenza del Sé è sottosviluppato”, sembra riferirsi ad una conoscenza puramente intellettuale, se è così in effetti è difficile immaginare cosa intenda per Turiya. Soham: — Il Turiya cui si riferisce Continua a leggere →

Upadesa Manjari – insegnamenti spirituali

L’Upadesha Manjari raccoglie le parole di Sri Bhagavan annotate da Sri Natanananda, uno dei primi devoti di Ramana Maharshi, in momenti diversi. Le annotazioni furono poi sistemate, ampliate e mostrate a Bhagavan, che le approvò, le supervisionò e le corresse di suo pugno. Il tema di quest’opera sono l’eterno Brahman, che risplende quale Cuore di tutti i Veda e dell’Agama (la trasmissione spirituale), e la realizzazione del Sé, il bene supremo che dev’essere ricercato da ogni nobile Continua a leggere →

come si realizza turiyatita?

Domanda – Bhagavan ha detto che Turiya, il 4° stato, è dimorare come il Cuore; quindi a Turiya segue Turiyatita, il 5° stato. Come si realizza Turiyatita? Bhagavan – Turiya ha a che vedere solo con i tre stati di veglia, sogno e sonno profondo, percepiti da chi li vive come stati successivi, come le immagini che cambiano su uno schermo cinematografico. Turiyatita è lo schermo che persiste sempre. Tu sei QUELLO. SII QUELLO. È naturale. [Tratto da ‘Talks of Bhagavan with Samuel T. Continua a leggere →

come stabilirsi nel samadhi

Come ci si stabilisce nel samadhi, lo stato unitivo? Abbandonandosi e abbandonandosi a Dio, il Sé, ignorando tutte le memorie in opposizione: traumi ecc. È totalmente una questione d’Amore, perciò non concentratevi sulle negatività, ma sull’Amore per il Divino, sia inteso come il Tutto che come l’Uno senza secondo. Il samadhi si approfondisce, fino a giungere al nirvikalpa. Lì l’abbandono è così intenso che anche la coscienza-conoscenza si riassorbe. Lights-out, si spengono le luci Continua a leggere →

l’amore supremo

Prema (l’amore divino) e bhakti (la devozione) appaiono soltanto nel savikalpa samadhi; nel nirvikalpa non appaiono, non essendovi lì né coscienza di altri esseri, né la dualità individuo-Dio. Un giorno, parlando di Vishvamitra, Sri Ramana disse che era un essere così potente che avrebbe potuto duplicare l’intero universo o crearne di nuovi. Qualcuno chiese perché allora non aiutasse gli esseri umani e Sri Ramana rispose che al suo livello non si rendeva nemmeno conto dell’esistenza Continua a leggere →

riflessioni sul Sé 10

Ramana Maharshi racconta che Dakshinamurti (incarnazione di Shiva) guidò alla realizzazione molti rishi con il solo Silenzio. Essi erano allievi maturi, capaci di comprendere la trasmissione del maestro. Qual è secondo voi il contenuto di questo Silenzio? Quale trasmissione della Verità veniva veicolata attraverso il Silenzio? La trasmissione basale del Silenzio è: NO MIND! MIND è l’intero non-Sé.   Continua a leggere →

l’apparizione di Jnanananda

31/08/2023 Ieri Jnanananda ha avuto mezza giornata libera e ho potuto sentirla la sera. Aveva una vocina flebile come una lungodegente rimasta per troppo nel reparto cucine 😆. “Sono molto stanca” ha detto, ma in quelle parole vi era serenità, malgrado le condizioni del corpo. “Come stai?”, mi ha chiesto. “Bene”. “Ti posso parlare di una cosa che mi è capitata? Va bene per te che te ne parli adesso”. “Certo”. “Martedì, quando ho avuto il giorno libero, mi sono Continua a leggere →

il silenzio

Ramana Maharshi – Il linguaggio è soltanto un mezzo per comunicare i propri pensieri ad altri e interviene solo dopo che i pensieri sono sorti. I pensieri sorgono dopo la nascita del pensiero-io, perciò il pensiero-io è la radice di tutta la conversazione. Quando si rimane senza pensare, gli altri vengono compresi attraverso il linguaggio universale del silenzio. Il silenzio parla costantemente, è un flusso perenne di linguaggio che viene interrotto dal parlare. Le parole che ora sto dicendo Continua a leggere →

una storia d’amore

Erano le prime ore del mattino. Bhagavan aveva fatto il bagno e stava andando a prendere l’asciugamano appeso a una canna di bambù sospesa in orizzontale. A un’estremità di quella canna c’era un nido che un passero aveva costruito per deporvi le sue uova. Mentre prendeva l’asciugamano, Sri Bhagavan urtò con la mano il nido dandogli una forte scossa; una delle uova cadde e il guscio si ruppe. Sri Bhagavan rimase esterrefatto. Preso alla sprovvista gridò all’assistente: “Guarda, Continua a leggere →

il Guru viene prima di Dio

Il Guru fa comprendere all’allievo che ha avuto un’esperienza del sonno profondo consapevole e si congratula con lui. L’allievo però resta freddo perché ritiene che si tratti di un’esperienza breve, mentre lui vorrebbe rimanere sempre nel Sé. Poiché tale risposta alle parole dell’insegnante si è ripetuta più volte, il Guru lo rimprovera di non dargli fiducia, senza la quale non può aiutarlo: — Quando eri nel sonno profondo consapevole ti lamentavi forse che fosse un’esperienza Continua a leggere →