scenari distopici 2

— Sollecitata dalla tua domanda mi rendo conto di essere spesso in un’identità ordinaria che vede il mondo ‘fuori’... Me ne rendo conto e mi dispiace. C’è la comprensione intellettuale della verità, ma un’abitudine mentale che si ripropone. Se interiormente non incorro nell’odio degli artefici dei progetti distopici, è comunque molto sottile il confine, anche in termini di tempo dedicato alle notizie rispetto a quello dedicato all’interiorità. Sento che è un momento molto delicato, Continua a leggere →

il lavoro su una subpersonalità paranoide # 2

— Lui c’è ancora? [vedi foto in basso] — C’è più l’altro, lui è tacitato. Ma pure l’altro rompe: soffre, ha aspettative... Oggi ho deciso di rompere con tutto il modo in cui ho vissuto. Voglio tacitare la mente, essere colui che testimonia, che vede tutto in modo fresco, nuovo. Se c’è sofferenza, va bene, se c’è gioia va bene. In entrambi i casi la voglio sentire. Sono stufissimo di dire ogni anno che passa che non ho ancora realizzato e ritrovarmi le solite sofferenze con Continua a leggere →

il testimone maturo

— Volevo dirti che sto cominciando ad usare una tecnica che consigli in uno degli articoli del tuo sito, cioè rimanere concentrato sui sensi, in particolare il senso della vista, invece che su ciò che viene percepito, causando catene di associazioni ed immagini mentali. Devo dire che mi aiuta molto a rimanere nel testimone. — È una buona pratica propedeutica. Bisogna però sapere che il testimone maturo avviene stando centrati nel Sé mentre con la coda dell’occhio si osserva la maya Continua a leggere →