il Dio delle eccezioni

Non c’è Dio
eccetto il Dio che conosci come
Vita che scorre nelle tue vene
e questa meravigliosa sensazione di essere
libero nonostante le circostanze,
nonostante la derisione degli altri,
nonostante i dubbi e
le paure e
la totale assenza di
un punto di riferimento.
Tutto, da quel giorno in cui
il mondo ti è crollato addosso
e hai smesso di preoccuparti
di quello che gli altri pensano di te.
Il giorno in cui il cuore si è spezzato in due,
il giorno in cui hai sentito per la prima volta la guarigione
nella frantumazione stessa.
Non c’è libro sacro eccetto
quello che scrivi ad ogni respiro,
dettato attraverso l’inspirazione,
stampato attraverso l’espirazione,
il libro che cammini, passo dopo passo, andando al lavoro,
o a prendere i bambini,
il libro che fischietti
nell’aria pulita del mattino,
senza pensare a chi possa sentire o meno,
gli uccellini come tua fedele congrega,
le persone sole alla fermata del bus, ancora in attesa,
le nuvole silenziose e compatte,
nel loro Amen.
Non c’è religione eccetto questo mistero,
riconoscere l’altro come se stessi,
lottare per la fiamma che non si può ignorare,
estinguere o credere
(troppo vicina per poterci credere),
la cosa che brucia di verità
dietro ogni paio di occhi,
una lotta vinta perfino davanti al mondo.
La risposta è riflessa
nella domanda, sempre.
Non c’è Dio eccetto
il misericordioso Dio delle
eccezioni.
Troppo vasto per poterlo contemplare.
Troppo vicino per poterci credere.

Jeff Foster