la fede

Sri Ramana Maharshi

colloquio 596

Un visitatore chiese: “L’altra notte Sri Bhagavan ha detto che Dio ci guida. Allora perché dovremmo sforzarci di fare qualcosa?”.

M. – Chi vi chiede di farlo? Se aveste avuto fede nella guida di Dio questa domanda non sarebbe sorta.

D. – Il fatto è che Dio ci guida; allora a che servono le istruzioni date alla gente?

M. – Sono per quelli che cercano istruzioni. Se credete fermamente nella guida di Dio, seguitela e non vi preoccupate di quanto accade intorno. Potrebbe esserci felicità o infelicità. Siate ugualmente indifferente ad entrambe e continuate ad avere fede in Dio. Ciò sarà possibile solo quando crederete con fede salda che Dio si prende cura di noi.

Il signor Chopra chiese: “Come posso ottenere questa fede salda?”.

M. – È esattamente per quelli che desiderano le istruzioni. Vi sono persone che cercano la libertà dalla sofferenza. Viene detto loro che Dio guida tutti e dunque non bisogna preoccuparsi di quanto accade. Se sono del tipo migliore ci credono subito e vi si attengono fermamente in virtù della loro fede in Dio.

Vi sono invece altre persone che non sono facilmente convinte della verità di questa semplice affermazione. Esse chiedono: ‘Chi è Dio? Qual è la sua natura? Dove si trova? Come può essere realizzato?’, e così via. Per soddisfarle è necessaria una discussione intellettuale. Si fanno delle affermazioni, si discutono i pro e i contro e in tal modo si spiega chiaramente la verità all’intelletto.

Una volta compresa intellettualmente la questione, il ricercatore sincero inizia a metterla in pratica. Egli si chiede continuamente: ‘Di chi sono questi pensieri? Chi sono io?’, e così via, fino a quando non si convince pienamente che c’è un Potere Superiore che ci guida. Questa è la fermezza della fede. Allora tutti i suoi dubbi saranno chiariti e non avrà più bisogno di ulteriori istruzioni.

D. – Anche noi abbiamo fede in Dio.

M. – Se la fede fosse ferma non sorgerebbero domande. La persona rimarrebbe perfettamente felice nella sua fede nell’Onnipotente.

D. – La ricerca del Sé equivale a questa fede?

M. – La ricerca del Sé include tutto: fede, devozione, jnana, yoga e tutto il resto.

D. – A volte il corpo fisico non permette una meditazione ferma. Si deve praticare yoga per addestrare il corpo allo scopo?

M. – Dipende dai propri samskara (predisposizioni). Per curare i mali fisici, un uomo praticherà hatha yoga, un altro s’affiderà a Dio, un terzo uomo userà allo scopo la sua forza di volontà ed un quarto ancora potrebbe essere del tutto indifferente ad essi. Tutti però continueranno la meditazione.

La ricerca del Sé è il fattore essenziale e tutto il resto è complementare. Un uomo può padroneggiare la filosofia vedanta e tuttavia non riuscire a controllare i suoi pensieri. Potrebbe avere una predisposizione (purva samskara) che lo porta a praticare l’hatha yoga. Crederà che la mente si possa controllare solo con lo yoga e lo praticherà.

D. – Cos’è più indicato per facilitare una ferma meditazione?

M. – Dipende ancora dai propri samskara. Una persona può trovare più indicato l’hatha yoga, un’altra il nama japa, e così via. Il punto essenziale è l’Atma-vichara, la ricerca del Sé.

D. – È sufficiente che dedichi del tempo la mattina e la sera all’Atma-vichara, oppure dovrei farlo sempre, anche quando scrivo o cammino?

M. – Qual è la vostra vera natura? È scrivere, camminare o essere? L’unica realtà immutabile è Essere. Dovete continuare la ricerca fino a quando non realizzate questo stato di puro essere. Una volta stabilito in esso non avrete più problemi.

Se i pensieri non sorgessero, nessuno cercherebbe la sorgente dei pensieri. Fino a quando pensate ‘Sto camminando’, ‘Sto scrivendo’, dovete chiedervi chi lo fa.

Quando si è fermamente stabiliti nel Sé le azioni continueranno. Forse un uomo continua a ripetere ‘Sono un uomo, sono un uomo, sono un uomo’ ogni momento della sua vita? Non lo fa, e tuttavia continua a compiere le sue azioni.

D. – È necessaria una comprensione intellettuale della verità?

M. – Sì, altrimenti perché l’uomo non realizza subito Dio o il Sé, non appena gli si dice che Dio è tutto o che il Sé è tutto? Ciò dimostra qualche esitazione da parte sua. Prima che la sua fede diventi ferma, egli deve discutere con se stesso e convincersi gradualmente della verità.