Sergio a Renato Cadeddu

Sergio: — Renato, ti dico cosa penso.

Dopo il successo del format con la meditazione dell’Advaita classica e dopo aver rilevato così tanta sintonia tra noi: io , te, Marco e gli altri maestri che si stanno preparando, io sento che il Divino vuole che apriamo una linea di insegnamento dell’autoindagine classica fatta dal Ritiro, così potente, dall’autoindagine come pratica quotidiana, e da noi come insegnanti, dalla nostra consapevolezza, dal nostro amore, dal nostro modo di essere e sentire, senza ego, senza fronzoli, estremamente pragmatico, essenziale e shivaita: dritto all’obbiettivo!

Non l’ho cercata io, è venuta… chissà come?, e io non posso evitare di servirla. Sia ovviamente come il Divino vuole, non mi attacco a nessun risultato: solo servizio!

A noi non interessa minimamente il successo di pubblico!! Quello che interessa è dare il nostro contributo ai sinceri aspiranti alla realizzazione, e perciò ci interessa che questa linea sia disponibile nell’esistenza, conosciuta da chi ha interesse a conoscerla, presente nella coscienza degli aspiranti seri e che essi vi possano accedere se lo vogliono.

Perciò la mia speranza a che questo modo di insegnare l’advaita classica si affermi e dia vita a una catena di insegnanti.

Renato: — È una visione degna di manifestarsi. Hai la mia stima e il mio appoggio. Sia vittoria alla Verità e a chi ne è degno!

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