il nulla di Shiva

Questo Nulla di Shiva, che trascende qualsiasi movimento, ha il volto della benevole equanimità del Buddha. Dovete comprendere bene la differenza tra l’arido nulla del piano causale, in cui il nulla è visto come un oggetto separato e non vi è identità con esso, e l’Universale Nulla della coscienza di Shiva in cui avviene il riconoscersi. ‘Nulla’ è un termine che nel linguaggio comune ha un valore negativo. Il nulla spirituale significa Purezza, ossia: nessuna concettualità, nessun Continua a leggere →

prima della conoscenza

Soham: — Entro in uno stato di non conoscenza interiore. Come se non vi fosse spazio per definire qualcosa, e non c’è nemmeno qualcosa. E avverto un bisogno di più completa assenza di conoscenza, di comprensione. Il senso di fluire, ma senza comprensione. Non vi sono domande. A un livello superficiale sì. Ma non mi sento collegato alla macchina superficiale. La macchina superficiale sembra vedere, distinguere, ma io sono da un’altra parte. Sono lì dove non si conosce, né vi è Continua a leggere →

questa meditazione continua diverrà lo stato naturale ininterrotto

Vijaya: — Ieri ho notato che, se riesco ad “osservare” durante la giornata, la sera non faccio alcuna fatica a meditare, appare spontaneamente il Se. S. — “Osservare” è meditare, invece di star dietro alle reazioni anarchiche della mente. Stai dunque dicendo che se mediti mentre sei in attività durante tutto il giorno, la sera quando ti siedi a meditare appare spontaneamente il Sé. Se continui così, questa meditazione continua diverrà il Sahaja (lo stato naturale) ininterrotto. Continua a leggere →

San V. che vinse la paura dei dentisti

— Fino a ieri sera sono rimasto abbastanza sganciato dalla mente. Apparivano dei dolori nel corpo, li osservavo e riuscivo a rimanere abbastanza distaccato. Poi ieri ho avuto dolori al fegato e all’addome abbastanza forti, mi sono lasciato impressionare e mi sono identificato col corpo dolente. — Tutto questo nasce da un errore di comprensione. Il dolore non c’entra niente né con l’ego né col Sé. Mi dici di quale utilità ti è stata identificarti con l’ego e col corpo? Ha forse Continua a leggere →

visione grossolana, sottile e divina

Sri Ramana Maharshi, discorso 364 Il Professor Nellore chiese di vishvarupa darshana. M.: Vishvatma darshana (il Sé universale) è vishvarupa darshana (Dio visto come universo), vale a dire: il Sé universale è il cosmo. Sri Krishna inizia il secondo capitolo della Gita dicendo: “Io non ho forma”. Nel capitolo XI dice: “Guarda la mia forma come l’universo”. È coerente? Dice ancora: “Io trascendo i tre mondi (fisico, sottile e causale)”, ma Arjuna vede in Lui i tre mondi. Sri Continua a leggere →

lo jnani è sveglio di notte e dorme di giorno

Si dice che lo Jnani è sveglio di notte e dorme di giorno. La notte coincide col sonno profondo, che è lo stato più puro del Sé. Poiché lo jnani considera il Sé la suprema e unica Realtà, egli è ben desto in essa. Il giorno coincide con lo stato di veglia, che tra i tre stati è il più lontano dalla Realtà; perciò lo jnani è assente da quello stato illusorio, come le persone comuni sono ‘assenti’ (inconsapevoli) nel sonno profondo.   Continua a leggere →

il sonno profondo consapevole quale vera identità

Soham: — Il motivo per cui si decade dal ‘sonno profondo consapevole continuo’ è perché l’attenzione ritorna sulla vita, non in quanto Sé ma in quanto io limitato. Questo avviene per due motivi: o perché qualcosa nella vita ci piace e vogliamo realizzare quel gioco, o perché qualcosa nella vita ci preoccupa. In un aspirante maturo il secondo caso è senz’atro il più frequente. Conclusione: impara a non lasciare che le cose della vita ti preoccupino. Shivananda: — Amato Soham, Continua a leggere →

l’aspirante con una mente debole

Cominciamo col definire mente debole e forte secondo Sri Ramana Maharshi. È forte la mente che può focalizzarsi su un solo oggetto senza distrazioni. È debole il contrario. Quando l’aspirante ha una mente debole, pur avendo esperienze dirette, ricade continuamente nei contenuti mentali. Per rafforzare la sua mente deve allenarla a concertarsi su un solo oggetto. Per noi l’oggetto è la ‘sensazione-io’. Individua l’Io e mantieni la tua attenzione concentrata lì. Il cuore dell’io Continua a leggere →

ioità 4, 5 e 6

La Ioità 4 – Ioità, Parabhakti e Vairagya Per conoscere il significato di Ioità cliccate qui La Ioità è il Fuoco divino che brucia tutte le guaine (corpi, kosha) che costituiscono l’identificazione dell’aspirante con la forma illusoria, e le vasana che generano quelle guaine, lasciando l’aspirante ciò che veramente è: Pura Luce del Sé. Per ardere in tale fuoco, l’aspirante deve aver maturato la Parabhakti. Il suffisso ‘para’ vuol dire ‘supremo’, ‘bhakti’ vuol dire Continua a leggere →

gocce di nettare di saggezza

Sri Ramana Maharshi, Discorso 314 [Le note tra parentesi quadre sono di Soham] Nelle risposte di ieri, Sri Bhagavan ha detto che nel sonno profondo il Sé è Pura Coscienza; ha indicato inoltre il Sé presente nella transizione dal sonno alla veglia come ideale per la realizzazione. Ora gli si chiede di spiegare di nuovo lo stesso concetto. M. – Nel sonno profondo il Sé è Pura Coscienza. Nello stadio di transizione tra sonno e veglia si evolve in aham (io) senza idam (quello) [l’Io puro Continua a leggere →