su Jeff Foster

Anche Jeff Foster fa parte della neoadvaita: conferenze, niente sadhana, niente guru, l’anno zero parte da me, tutto quello che nella spiritualità c’è stato prima è azzerato!!…

Hanno chiesto anche a me di dare meeting in cui parlo del Divino. Dovrei parlare di Dio? E perché? Non ce ne sono già così tanti a farlo? Certamente ai Ritiri dico qualcosa… ma costituisce il 10% del Ritiro, l’altro 90% è lasciato all’Esperienza Diretta dei partecipanti. Che sia Quella a parlare di Dio e a dir loro chi essi sono veramente…

In realtà la maggior parte della gente che si frequenta la spiritualità vuol’essere massaggiata da belle parole, e non è veramente interessata ad andare più in là, o non lo è ancora. Niente di male! Ma non è quello che offro io.

Ho postato Jeff Foster perché è una ventata di aria fresca rispetto a quei matti che predicano che non c’è niente, non c’è nessuno e non bisogna far niente – anche loro partendo dall’anno zero e ignorando tutto quello che nella spiritualità c’è stato prima di loro –, ma mi dissocio dal post di Foste ‘La Fine dell’Epoca dei Guru’ (???).

Qualcuno gli ha risposto, un certo J.C. Lemay, a cui va tutta la mia stima, gli ha risposto:

“Se non ci sono Guru, Jeff, per favore smetti di dare satsangha, o meeting o in qualsiasi modo tu li voglia chiamarli. Smetti di sederti su un seggio posto in risalto di fronte a gente che ti paga per ascoltarti, guardarti e farti domande.

“Apprezzo davvero molto la tua espressione per quanto riguarda l’abbraccio delle nostre paure più profonde, pene d’amore e disperazione. In quest’aspetto sei una sorta di figlio del nostro carissimo Rumi.

“Ma tutto quell’ignorante nonsenso del tuo predicare “siamo tutti uguali, siamo tutti uguali”, è infantile, immaturo, ed è comunque una risposta assai condizionata: è la tua paura di vedere te stesso ‘speciale’, che ha paura di incontrare la proiezione di altri che ti vede ‘speciale’.

“Senza la continua catena di trasmissione della Verità attraverso i secoli, senza i Grandi Maestri, che hanno offerto il ricordo e la possibilità di risvegliarsi, chi si sarebbe risvegliato? L’ignoranza non può risolvere l’ignoranza. Il sonno non può risvegliare dal sonno.

“Perché hai tanta paura d’essere speciale? Se sei veramente risvegliato sei speciale, dato che il 99% e più degli umani su questo pianeta vive in uno stato di sonno profondo. E dato che lo sai, offri satsangha…”.

Chiesero a Nisargadatta: “Ma anche il Guru è un sogno?”. “Sì,” rispose lui “ma è il sogno che ti desta dal sogno”.

Commentarono a Sri Ramana: “Ma voi non avete un Guru”. “Chi lo dice?” ripose, “Non ho forse dedicato un inno ad Arunachala?”.

Nessun insegnate spirituale che si rispetti sente lo status di Guru, o si sente sostanzialmente diverso dal discepolo: assolve a un compito. Va anche rilevato che nessun atleta olimpionico è privo di un allenatore (metaforicamente per olimpiadi intendo la Liberazione), però la maggior parte del pubblico spirituale pensa di poterne fare a meno. Va bene, non c’è niente di male, ma non credo siano veramente interessati a salire sul podio olimpico.

Il mio orientamento è un altro. Ho avuto più di un Maestro spirituale in carne ed ossa. Ho avuto periodi non cui non ho avuto un Guru, e come dice Sri Ramana in quei periodi Dio è stato il mio Guru. Il mio Sadguru è ora Sri Ramana Maharshi. Il mio metodo scientifico nella spiritualità – anche nella spiritualità ne esiste uno – sta nel confrontare le mie esperienze spirituali con quanto hanno detto il mio Guru e le Scritture. Non salto immediatamente su a predicar cavolate solo perché le ho sperimentate io… :-D  Che metodo è?… È arroganza, come sempre unita a stupidità, è arroganza!