abbandono

— Ho perso l’abitudine a stare nella mente, non dialoghiamo più… A volte percepisco la sua voce bassa in sottofondo, altre volte nemmeno quella.

Mi sembra di agire senza agente, non trovo più la torre di controllo. Non fa differenza se insegno o pratico da sola [lo hata yoga], è un accadere spontaneo di movimento e respiro nella consapevolezza, è Shakti che danza nel silenzio di Shiva.

Se chiudo gli occhi e ascolto, vedo che le sensazioni non hanno qualità né etichette… c’è solo energia a volte solida e localizzata, ma rimanendo in ascolto ancora, in profondità, torna a scorrere libera.

In diade sento le voci come una, è come se stessi seduta di fronte ognuno degli allievi, sento il loro cuore e l’amore fluisce spontaneo…

Sergio: — Grazie Annaji _/|\_ Mi dai lo spunto per parlare di abbandono.

Amati, se non comprendete l’abbandono, la Realizzazione vi sarà preclusa. Potete avere delle esperienze dirette in momenti di abbandono, ma non la Realizzazione.

Abbandona il Controllore! Abbandona il tuo guscio di noce alla corrente nel mare e lascia che sia lei a guidarlo. È come fare il morto sull’acqua. In questo modo, mentre la Madre Divina ti guida e si prende cura di te, tu rimani sempre immerso nella Sorgente, beato.

Vi faccio un esempio. Uno deve fare un trasloco ed è abituato a mantenere il Controllore attivo. Comincia ad entrare in tensione: devo fare questo? o è meglio che faccio prima quello? devo dare così? oppure fare cosà?… e passa tutto il tempo a combattere, il che lo tiene lontano dalla Sorgente, dalla sua vera natura.

Quello che ha imparato a disattivare il ‘controllore’ e ama solo abbandonarsi lascia invece che sia la Divina Madre a mostrargli di volta in volta i passi. Agisce, opera, ma non è teso, e questo gli permette di rimanere tutto il tempo immerso nella beatitudine divina. E se c’è qualcosa che non è proprio come avrebbe voluto… va bene così come ha voluto la Madre. Se è troppo disagevole, la cambia senza attivare recriminazioni, altrimenti la accetta e la ignora.

Dovete educarvi a un tale abbandono e insistere finché perdete l’abitudine a mantenere il ‘controllore’.