il concetto di samadhi nell’advaita vedanta

Sri Ramana Maharshi diceva: “Il samadhi di cui parlo non è uno stato di trance”. Cosa voleva dire?

Per conoscere la tua vera natura, tu devi scendere a onde delta. All’inizio puoi non capire cosa hai sperimentato, può sorgerti il dubbio di esserti addormentato. Ma insistendo, gradualmente vedrai il nirvikalpa. Questo nirvikalpa, in quanto esperienza, è uno stato di trance poiché in esso manca la consapevolezza del mondo e del corpo.

Ma quando attraverso la COMPRENSIONE riconosci che il nirvikalpa sei tu, allora il nirvikalpa diventa la tua Identità. Questo nirvikalpa, in quanto identità, non è uno stato di trance, ma il sostrato di tutti gli stati. Perciò l’advaitino non identifica gli stati di trance, che pure sperimenta, come la propria vera natura, perché sa che tutti gli stati sono transitori.

Quando l’identità col nirvikalpa samadhi diventa ininterrotta, senza più possibilità che decada in un io personale, allora viene chiamata ‘sahaja nirvikalpa samadhi’, ossia ‘nirvikalpa samadhi naturale’.

Le stesse cose vengono dette dal Buddha, con altre parole, nel “Sutra del Cuore della Saggezza Suprema”. Egli dà al nirvikalpa il nome di vuoto o vacuità. Ma il Bodhisattva che ha realizzato di essere il Vuoto, non deve passare la vita in uno stato comatoso, ed esteriormente appare una persona normale.