il sogno archetipico e riepilogativo di una brahmavidvara

— Sto correndo (tipo jogging) per le vie periferiche di una città. Corro, corro, corro… più corro e meno sento la stanchezza. Mi dirigo verso una strada che mi attrae. Vedo all’orizzonte nubi che presagiscono un temporale. Appena imbocco la via, una saetta luminosa si dirama fino ai miei piedi, segnando la strada che devo percorrere. Continuo a correre fino ad un ristorante, il locale è chiuso. Entro dal retro e mi ritrovo in una stanza con un grande tavolo quadrato imbandito di tanti piatti tondi con gustose e coloratissime pietanze indiane disposte a cono, come sui banchi di spezie dei mercati indiani. Attorno al tavolo tanti commensali indiani mi invitano al loro banchetto.

— Il quadrato è l’altra faccia del cerchio. Il cerchio è l’immanifesto e la quadratura del cerchio è il manifesto. Si dice che il manifesto sia illusorio, ma questa è una vulgata ignorante. Il manifesto nasce da Dio, perciò è Dio stesso. Ciò che è illusoria è la percezione erronea del manifesto: la corda scambiata per serpente. Ma, traducendo la metafora, l’errore di percezione è scambiare il Sé onnipresente e sempiterno per un oggetto separato. Vien detto che il quadrato sia simbolo della Terra, in realtà per Terra si intende la Creazione intera. Dal punto di vista numerologico il quattro è la creazione, il tre è l’idea che ne è la matrice, il due è la dualità da cui nasce poi l’idea (i concetti), e l’Uno sappiamo cosa sia. Si può anche pensare al tre come a Shakti. Nel Tao The Ching è detto: Dall’uno nasce il due, dal due nasce il tre e dal tre nascono tutte le cose. Ma da dove nascono le idee se non da Shakti? Perciò entrambe le interpretazioni sono valide. Vedendo il tre come idea si pensa al frutto di Shakti; vedendo il tre come Shakti si pensa alla sorgente delle idee.

La città è la mente. Correre in periferia significa l’essersi allontanati in una buona misura dalla mente; il centro città è la parte più strutturata ed emblematica: banche, istituzioni, sedi di rappresentanza; mentre la periferia rappresenta una mente meno imperante, dove sia il male (le zone industriali o degradate) che il bene (le aree verdi) sono chiaramente riconoscibili. Il jogging, quale allenamento abituale, è la sadhana. Più corri e meno senti stanchezza è perché la sadhana purificandoti ti rende più libera, lucida e forte. Il temporale è l’enfasi attorno allo sbalordimento di una trasformazione divina: la creazione, la discreazione, la realizzazione. Il fulmine che si diparte dal cielo è la conoscenza noetica che ti guida alla meta.

Il ristorante è il luogo del nutrimento. ‘Chiuso anteriormente’ vuol dire che non è visibile ai più. Ma dalla porta del retro, la porta segreta, si ha accesso. Li ce il tavolo quadrato con tutto il nutrimento spirituale. I piatti sono circolari perché quel nutrimento proviene dall’Immanifesto, la disposizione a cono indica che quel nutrimento punta alla trascendenza.

L’India è spesso considerata la patria della spiritualità. I commensali indiani ti invitano a nutrirti assieme a loro, il tavolo quadrato è la Terra, il manifesto, e il nutrimento è la Conoscenza Suprema, Prajnana, la Realizzazione. Il sogno sta dicendo che condividi Prajnana con gli altri Jivanmukti, i realizzati mentre il corpo è in vita.