Darshan – report 2

Sergio:

Per avere un feedback ho rivolto delle domande ai partecipanti:

1. Sei stato portato nel silenzio?

2. Se sei stato portato nel silenzio, hai visto il Sé?

3. Secondo te un ritiro come Darshan potrebbe sostituire il Ritiro di Autoindagine?
(La domanda non sta affermando che il Ritiro di Autoindagine non va bene ed è da eliminare. Vanno benissimo, ci saranno sempre degli aspiranti portati a quel ritiro. Ma immagina un gruppo che ha solo un ritiro come Darshan, secondo te può andare avanti solo con quello? O invece sentirebbe il bisogno di un Ritiro di Autoindagine?)

4. Cosa pensi del format? Sarebbe dovuto essere più lungo? Più breve? Quali cambiamenti proporresti all’orario e perché? Ci sono altri cambiamenti nel format che proporresti?

5. Secondo te quelli che non sono rimasto nel Sé a lungo, di quanti giorni avrebbero avuto bisogno per rimanere abbastanza stabili nel Sé durante il Ritiro?

6.Puoi descrivere la tua esperienza al Ritiro?

Partecipante:

1. Sei stato portato nel silenzio?
Sì.

2. Se sei stato portato nel silenzio, hai visto il Sé?
Sì.

3. Secondo te un ritiro come ‘Darshan’ potrebbe sostituire il Ritiro di Autoindagine?
Sì.

4. Cosa pensi del format?

Il format va bene, forse un paio di giorni in più per quelli che hanno contattato il Sé e per stabilizzarlo non sarebbero male.

Un cambiamento a parere mio sarebbe opportuno sul rapporto tra partecipanti e maestri. Ora è il partecipante che decide quando andare a colloquio con il maestro; io proporrei una serie di colloqui del maestro con tutti i partecipanti durante il Darshan per chiarire ed approfondire al meglio la trasmissione e la relazione col Sé.

Farei così: chiamerei spesso gli aspiranti e soprattutto i più timidi e lontani dal Sé a colloqui personali e approfonditi durante il Darshan valutando continuamente la loro esperienza e favorendo la trasmissione.

La mia esperienza è stata molto positiva per la profondità dei partecipanti e dei maestri. In particolare con Marco ho un’intesa meravigliosa e grazie a lui la presenza che prima percepivo come consapevolezza si è trasformata in Silenzio dopo un colloquio con lui.

Roberta è potente, l’ho subito percepita come forte e chiara nella sua realizzazione, ma solo durante il pranzo finale ho avuto modo di parlarle e mi riservo di contattarla ancora.

Quella che oramai era consapevolezza sempre presente si è trasformata durante il Ritiro in Silenzio, completando il riconoscimento di ogni cosa come Sé. E finalmente la quiete, ferma, immutabile del vero ‘Io’.

L’io personale esiste ancora ma come funzione nel mondo. Ma spero in un colloquio con te a voce per condividere meglio.

Ora sento che si apre la possibilità di una mia partecipazione alla guida di Ritiri tipo Darshan.

Con Amore,
……

Sergio:

“Ora sento che si apre la possibilità di una mia partecipazione alla conduzione di ritiri tipo Darshan”.

Da quando abbiamo cambiato la tecnica di meditazione dell’Intensivo di Illuminazione, abbandonando la ricerca dell’esperienza diretta come stato straordinario e riportando tutta l’attenzione a dimorare nella sensazioni di ‘io’, io e Renato ci siamo impegnati in un alleggerimento del format allo scopo di renderlo il più naturale possibile. Rimaneva il fatto che la diade tiene attiva la mente attraverso la comunicazione e non sapevamo come ridurre le diadi. Ora Renato, che è maestro nell’adattare i format alle reali esigenze, ha pensato di inserire il Darshan del Silenzio all’interno del Ritiro di Autoindagine. L’idea è avere il primo giorno di sole diadi, il secondo di diadi e Darshan, metà e metà, e l’ultimo giorno solo Darshan. Proverà a febbraio, e io spero di essere là, my poor body permettendo.

Grazie amato della tua testimonianza!