‘ama tutto’ e ‘dimora nel soggetto ultimo’ sono le ultime due tecniche

Ama tutto’ e ‘dimora nel soggetto ultimo’ sono le ultime due tecniche che proseguono anche dopo la realizzazione come stato naturale.

Tu, Giorgio, stai progredendo molto perché grazia alla tua assiduità nella pratica e al mind clearing con me ti stai riconciliando con te stesso!

Le persone che hanno problemi e non progrediscono sono persone che non si vogliono bene.

Non esiste sofferenza maggiore che essere contro se stessi. Ecco perché il primo comandamento del Dharma è ‘non ferire gli altri’. Gli altri sono te stesso – anche se non te ne accorgi – e se tu li ferisci chiuderai il tuo Sé in una prigione mentale.

‘Ama Tutto’ è ascoltare/vedere il Divino che si cela dietro quel che appare alle persone ordinarie come vita.

Ama Giorgio e gli ama altri. Se non ami Giorgio, non andrai molto avanti.

Come ha fatto Valmiki a progredire con 74 omicidi sulla coscienza?…

Più ti riconcili con Giorgio, più sarai dolce e gentile con gli altri.

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Attenzione però, ‘Ama Tutto’ funziona solo se parti dalla prima impressione che è nata dalla frattura. Qualcuno ti offende e tu provi dolore per l’offesa; se ami l’offesa non funziona, è una forzatura, perché devi amare la prima impressione che è emersa: ‘il dolore di Giorgio’. Poi puoi decidere che ti basta aver amato la prima impressione o andare avanti ad amare tutta la filiera: l’offesa stessa, la persona che ti ha offeso, ecc. Vedi tu quale modo ti ispira di più.

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‘Ama Tutto’ è l’asso nella manica per integrate tutto!!!

Le persone spirituali in genere hanno questo trend: si sentono ferire dalla vita, si ritirano in una certa misura dalla vita e si rivolgono alla ricerca spirituale.

Tutto ok, ma non puoi illuminarti con questo rifiuto della vita, vita che non è altro che l’espressione ingenua dello stesso Sé. Per illuminarti devi reintegrare la vita al Sé. E come fai???… ‘AMA TUTTO’… questa è la carta vincente!

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‘AMA TUTTO’ non significa diventare San Francesco e parlare agli uccelli – anche se qualcuno con una disposizione adatta potrebbe farlo –, significa realizzare l’equanimità.

Mi spiego. Lui ce l’ha con la vita perché gli fa questo e quello… In questo modo sta separando da sé ciò che si sta proiettando da egli stesso; quindi diventa effetto della vita e può far poco o niente. Quando l’aspiranti ama qualsiasi appaia dentro e fuori da sé, sta reintegrando ciò che appariva separato. Questo significa che il mondo smette di essere duale e separato e si rivela come lo stesso Sé. Da qui diventa possibile un samadhi duraturo.