perché Shankara afferma che l’illusione è Brahman? – le basi filosofiche di iti-iti

Sri Ramana Maharshi, Discorso 315

Un assistente chiese: “Sri Bhagavan ha detto recentemente che la realtà e l’illusione sono la stessa cosa. Potrebbe spiegarlo?”.

M. – I tantrici ed altri che seguono scuole del genere condannano la filosofia di Sri Shankara definendola maya vada, senza comprendere bene quel che vuol dire. Cosa dice Shankara?

1) Brahman è reale, 2) l’universo è illusione, 3) Brahman è l’universo.

Egli non si ferma alla seconda proposizione, ma la completa con la terza. Cosa significa?

L’universo è solitamente concepito separato da Brahman, ma questa percezione è erronea. Gli avversari di Shankara per contestare la terza proposizione: ‘Brahman è l’universo’, ricorrono all’esempio della corda e del serpente. In quel caso si tratta di una sovrapposizione incondizionata, una volta riconosciuta l’esistenza della corda, l’illusione del serpente è rimossa per sempre. Essi però dovrebbero tenere in considerazione la sovrapposizione condizionata, come nell’esempio del miraggio dell’acqua in un deserto. Il miraggio non scompare, anche quando si sa che è un miraggio. La visione c’è, ma l’uomo non corre verso l’acqua.

L’affermazione di Sri Shankara va compresa alla luce di questi due esempi. Il mondo è un’illusione, ma continua ad apparire anche quando si è compreso il suo carattere illusorio. Bisogna dunque realizzare che l’universo è Brahman e che non è separato da Esso.

Se dite che il mondo appare e vi chiedete ‘A chi appare?’, cosa rispondereste? Dovrete rispondere ‘al Sé’, altrimenti come potrebbe apparire il mondo in assenza del Sé che conosce?

Il Sé è dunque la realtà suprema. Questa è la conclusione di Shankara. Il mondo fenomenico è reale in quanto Sé ed è illusorio se considerato separato dal Sé.

Cosa dicono i tantrici? Essi affermano che il mondo fenomenico è reale perché fa parte della Realtà nella quale appare. Non dicono queste due affermazioni la stessa cosa? E questo che intendevo quando ho detto che la realtà e l’illusione sono un’unica stessa cosa.

Gli avversari di Shankara continuano: “Il fenomeno del miraggio dell’acqua è puramente illusorio, che si tratti di un’illusione condizionata o incondizionata, perché quell’acqua non può essere usata in alcun caso. Al contrario, l’apparizione del mondo fenomenico è differente, perché ha uno scopo. Come si possono mettere sullo stesso piano un miraggio e il mondo?”.

Un fenomeno non può essere reale solo perché serve a uno o a più scopi. Prendiamo ad esempio un sogno. Le creazioni oniriche hanno uno scopo: sono utili in seno al significato del sogno. L’acqua del sogno placa la sete del sogno. La creazione onirica è però contraddetta al risveglio. La creazione dello stato di veglia è contraddetta negli altri due stati di sogno e di sonno. Ciò che non è continuo non può essere reale. Se una cosa è reale, dev’esserlo sempre, non può essere a volte reale e altre volte irreale.

Lo stesso vale per le illusioni magiche, che sembrano reali mentre in realtà sono illusorie. Allo stesso modo, l’universo non può essere reale di per sé, vale a dire separato dalla Realtà sottostante.

Iti-iti (io sono questo, io sono quello) è la pratica mediante la quale l’aspirante riconosce che tutte le apparenze sono egli stesso.