trovare una ragione superiore al personale desiderio di realizzarsi, che motivi a continuare irremovibili fino alla liberazione definitiva!

Io sono partito come maestro-sadhaka. La spinta ad andare fino in fondo me l’ha data l’amore per gli allievi. Pensavo: “Se non lo faccio io, come potrò chiedere a loro di farlo? Se non raggiungo un livello più elevato, come potrò ispirarli?”. Inoltre ero consapevole della trasmissione sottile tra maestro e allievo, e ciò mi motivava ancora di più. Non vi fossero stati gli allievi avrebbe prevalso l’orientamento mentale di prendermela più comoda. La stessa dinamica testimonia Muktiji quando dice che il suo amore è decollato a partire dall’amore per i figli.

Coloro che praticano da tempo e non hanno ancora raggiunto la meta, dovrebbero trovare una ragione superiore al loro personale desiderio di realizzarsi, che li motivi a continuare irremovibili fino alla liberazione definitiva!

I buddhisti dedicano i loro sforzi spirituali al bene di tutti gli esseri senzienti fin dall’inizio della pratica. Però, sapete, preghiere e voti rituali possono diventare meccanici. Devono essere sentiti nel Cuore, allora si tramutano in spinta come vento in poppa.

Gandhi viveva così. Era Uno col dharma che insegnava e con coloro a cui insegnava. Se qualcuno cadeva in errore, Gandhi digiunava per purificare la mente da quell’errore da cui non si sentiva disgiunto, pur non avendolo commesso personalmente. Questo è essere Uno, questo è samadhi.

Vi do qualche idea. Varie volte mi sono seduto a meditare in camera mia con il sentire di stare guidando un ritiro con voi (gli allievi) e con chiunque altro volesse parteciparvi. Se praticate così, presto il vostro darshan si espanderà a tutto il creato. Chi può dire come ne beneficerà il mondo? Vi immergete nel Brahman e vi portate con voi tutto il creato. Se invece incontrate barriere, dedicate il vostro sforzo di confrontarle al bene di tutti. Un vostro cedimento, sarà tale per l’intero universo, una vostra vittoria rafforzerà chiunque: siamo Uno!

Come il profumo levissimo di un bastoncino di incenso ispira la meditazione, così la compassionevole intenzione di dedicare la pratica al bene degli altri ispirerà il vostro Abbandono al Brahman.

L’AMORE PER GLI ALTRI È LA MOTIVAZIONE PIÙ POTENTE!