un liberato è desto nel Sé e dormiente verso il mondo

Sapendo questo potete fare un rapido auto-check-up per vedere se state procedendo bene verso il dimorare nel Vero Io.

Qualcuno potrebbe chiedersi: “Ma se è addormentato verso il mondo potrebbe lasciar morire suo figlio di fame”. No. All’inizio vi sarà sicuramente qualche fase di adattamento alla nuova Realtà che gli si rivela, come testimonia Bernadette Roberts ne ‘L’esperienza del non sé’, poi, dato che percepisce il Divino in tutto e al di là del tutto, è il suo stesso abbandono che gli fa compiere ciò che gli si richiede. Se il Divino si manifesta sotto forma di figlio che gli richiede cibo, lo nutrirà, senza che ciò passi attraverso concetti.

Ma da dove nasce l’Abbandono al Divino? Dal profondissimo AMORE per il Sé. Questo amore diventa così grande da vincere le paure dell’ego e diventare alla fine completo Abbandono al Sé, che è – come si è più volte ricordato – sinonimo di Realizzazione. Come potrebbe dunque un liberato confliggere con ciò che gli appare. Soltanto un ego può farlo.

Ora proviamo il nostro check. Se vedete il Sé e state tentando di dimorarvi, quanto siete desti al Sé e quanto dormienti verso il mondo? Se siete ancora parecchio desti verso il mondo, vuol dire che l’abbandono al Sé è ancora insufficiente e che state permettendo al vostro ego di confliggere per ottenere ciò che vuole e come lo vuole.

Un liberato, o un aspirante vicino alla liberazione, non dovrebbe avere molti desideri perché questi sono bruciati dallo splendore del Sé, ma, ne apparisse uno, egli non confliggerebbe nemmeno col desiderio. Lo affiderebbe al Potere Superiore, lasciando che sia Questi a decidere se soddisfarlo o estinguerlo in altro modo. Ricordate il castello di cristallo creato da Babaji nella giungla, per la durata di un solo giorno, al fine di soddisfare l’ultimo desiderio di Lahiri Mahasaya?

Tutto questo è Amore! Il Sé è Amore! Perciò l’equazione ‘desto nel Sé e dormiente verso il mondo’ si potrebbe più semplicemente tradurre:

al momento chi stai amando di più: l’ego o il Sé?