il lavoro su una subpersonalità paranoide # 2

— Lui c’è ancora? [vedi foto in basso]

— C’è più l’altro, lui è tacitato. Ma pure l’altro rompe: soffre, ha aspettative… Oggi ho deciso di rompere con tutto il modo in cui ho vissuto. Voglio tacitare la mente, essere colui che testimonia, che vede tutto in modo fresco, nuovo. Se c’è sofferenza, va bene, se c’è gioia va bene. In entrambi i casi la voglio sentire. Sono stufissimo di dire ogni anno che passa che non ho ancora realizzato e ritrovarmi le solite sofferenze con aggiunta di altre e comunque gasarmi di essere un ricercatore… Chi se ne frega, comunque vivo. Voglio essere uno sguardo nuovo.

— È molto positivo. Il testimone maturo è l’ultimo passo prima della realizzazione.

Il testimone attrae molto quando si soffre, perché è la liberazione da tutti i problemi, e un sadhaka come te può abbracciarlo con successo. C’è un però. Se l’amore non è stato sviluppato, a un certo punto il testimone maturo si arresterà di fronte a una sempre maggiore algidità, che alla fine diventa insopportabile. Allora bisogna fare un passo indietro e andare a rioccuparsi dell’Amore. Se invece l’Amore è stato liberato, il testimone sfocia nell’equanimità