il sogno di uno jnani

Questa notte ho fatto un sogno particolare e bello:
Suonavo un pianoforte (mi piacerebbe suonarlo nello stato di veglia, ma non ne sono capace), ma per farlo dovevo abbandonarmi completamente, ed in quell’abbandono non potevo sentire la musica che suonavo… Sapevo che era una musica ‘perfetta’, con le note che si sposavano magnificamente, ma io non potevo sentirla! Se volevo sentirla, dovevo lasciare quell’abbandono (delle dita sulla tastiera, qualsiasi idea di musica/melodia e lo stesso voler suonare), ma sapevo che se l’avessi fatto la musica sarebbe stata grossolana e di bassa qualità…
Ho trovato interessante l’analogia tra l’io e Dio, se c’è uno non può esserci l’altro.
Fabrizio

CONSIDERAZIONI DI SOHAM:

Quando si è completamente liberi, la mente viene meno. Chi può conoscere allora quella libertà? Ci dev’essere uno specchio che la rifletta perché possa essere conosciuta.

La conoscenza c’è fin quando sussiste un io testimone in cui il Sé possa specchiarsi e quindi conoscersi. Quando il testimone non c’è più, non c’e più neanche la conoscenza [vedi Sri Ramana Maharshi, Discorso 204].

È divertente perché l’affermazione “Io Sono il Sé”, non solo implica che il mondo sparisca, implica anche che la stessa conoscenza di essere il Sé sparisca. Ecco perché Sri Siddharameshwar diceva Lo Jnani che si è fermato alla conoscenza del Sé è sottosviluppato.

Ma attenzione: bisogna realizzare pienamente la conoscenza del Sé, perché è essa stessa a  portarti oltre.

Di seguito un passo tratto da ‘Illusione versus Realtà’, colloqui di Sri Ranjit Maharaj, primo colloquio:

Domanda: Quando contemplo la mia vera natura, l‘Io Sono, mi pervade un sentimento d’amore senza causa. Questo sentimento è giusto o è ancora un’illusione?

Maharaj: È la beatitudine del Sé. Senti la presenza dell’Io Sono, dimentichi tutto, i concetti e l’illusione. È uno stato non-condizionato. Questa beatitudine appare quando dimentichi l’oggetto; ma nella beatitudine c’è ancora un piccolo contatto del Sé [con l’io testimone]; dopotutto si tratta ancora di un concetto. Quando sei stanco del mondo esterno desideri rimanere solo, stare nel tuo Sé. È l’esperienza di uno stato più elevato, ma è ancora un’esperienza della mente. Il Sé non ha piacere né dispiacere, è senza il senso dell’ ‘io’. L’oblio totale dell’illusione significa che nulla è, nulla esiste. Il mondo c’è ancora, ma per te non ha più nessuna Realtà. Ecco quello che si chiama realizzazione o conoscenza del Sé. È la realizzazione del Sé senza l’io, senza l’esperienza.

Dice Mukti: Non c’è traccia di pensiero. Anche nella vita le cose, gli eventi appaiono, ma non lasciano tracce mnestiche.