le fasi del ciclo dell’evoluzione della coscienza sono diventate contemporanee

Mukti: — Condivido alcune riflessioni che la mente fotografa da qualche giorno. Anche la Consapevolezza e la Conoscenza sono frutto di un moto creativo. Per questo quando si riassorbono il cerchio è chiuso. Ultimamente c’è il riconoscimento di essere già stata ‘a questo punto’. Soham: — Sì, anch’io ho questo sentire. Credo derivi dallo stare ogni notte nel sonno profondo senza sogni. Non si dice forse che lo jnani è sempre nel sonno profondo? Mukti: — Allora, riassorbita Continua a leggere →

la realizzazione dello stato naturale

Mukti: — Caro e Amato Sergio, essere sempre consapevole di essere Consapevolezza. Non so se significa essere il Sé in ogni momento. A volte lo sono, a volte non ricordo, o meglio a volte la Consapevolezza intesa come mente pura non è in primo piano. Tuttavia non vi è dubbio di essere Quello, che vi siano mente pura o impura, corpo, sensi, pensieri, beatitudine, in primo o in secondo piano... non c’è differenza! L’innocenza e la purezza di un bambino appena nato. Non c’è più nemmeno Continua a leggere →

l’amore e la devozione per prima cosa!

Io ho guidato un gruppo con solo Jnana. Da ex maestro di Intensivi ero attratto dalle loro esperienze spirituali e pensavo che bastassero a stabilire l’amore e il dharma: NON È COSÌ, non è per niente automatico! Allora mi resi conto che la sadhana non può non essere complementata da bhakti per aprire il cuore: Amore per tutti gli esseri e Devozione il Dio e al Guru. L’Amore è il facilitatore di ogni pratica, come mettere il turbo alla sadhana! Gli allievi che incontrano difficoltà Continua a leggere →

la conoscenza e il suo oggetto

Riguardo all’esercizio che ho proposto – chiamiamolo per capirci “la Conoscenza il suo oggetto” – vi sono due modi di praticarlo: come pulizia mentale e come pratica per la liberazione. Nel primo caso lo scopo è dissolvere l’oggetto mentale indesiderato. Nel secondo caso lo scopo è radicarsi nella Conoscenza, che come abbiamo detto è un sinonimo si Coscienza. In quest’ultimo caso non è necessario insistere fino alla scomparsa total dell’oggetto, è sufficiente che sbiadisca. Continua a leggere →

amore e conoscenza devono ardere insieme

A un visitatore che chiese “Che cos’è Maya?”, Sri Ramana rispose “È il Sé”. Quant’è diversa la visione di Bhagavan dalla fase iniziale dell’autoindagine in cui l’aspirante distingue il Sé dal non-Sé. Più ti avvicini alla Realizzazione, più ogni dualità svanisce. Così anche il sogno di Maya, la vita, gli altri esseri senzienti sono tutti il Sé, tutti l’Unica Realtà... Come può da questo non incendiarsi l’Amore Divino? Ecco che l’Amore (Bhakti), che è il fuoco Continua a leggere →

l’aspirante orientato alla conoscenza

L’aspirante orientato alla conoscenza tiene solo alla sua libertà interiore, non la libertà dell’ego, la vera libertà, quella intrinseca, il Sé. Non si lascia ingabbiare da nessun concetto mentale, nessun attaccamento, non ha paura di niente. Poi è collaborativo, dà aiuto se è richiesto, ma non tentate di mettergli le briglie… Poonja era così, Fabrizio è così, Roberta e anche altri… Quando avete paura o vi lamentate che vi manca qualcosa, avete dimenticato chi siete. Tutto Continua a leggere →

sulla conoscenza

Quando Ranjit e Nisargadatta dicono di andare oltre la conoscenza, spesso la gente pensa a una trance (che in alcuni momenti ci può anche essere). Ma la non-conoscenza di cui loro parlano è più semplice e normale – almeno esteriormente. Quando non c’è un ‘io’, non c’è nessuno che conosce, e quindi nessuna conoscenza. Sei nella pace/beatitudine del silenzio, senza che sia presente la consapevolezza di esistere, né l’azione di auto testimoniarsi (che è stata indispensabile per Continua a leggere →

autoconoscenza

— Mukti è la definitiva morte della capacità di conoscere ?!? — Qui le parole ci aiutano poco. Mukti è la definitiva morte dell’io agente e delle sue capacità (non dal punto di vista della forma corpo-mente, ma dal punto di vista dell’Essere). Quando sei nel Sé non c’è nessuna idea di conoscere, che presupporrebbe un io conoscitore, perciò si può dire che non c’è conoscenza; però anche non sei nell’incoscienza, perciò quello è una stato di conoscenza in sé, anche se Continua a leggere →