Per ottenere la completa Liberazione bisogna risiedere nel Sé affinché tutte le vasana vengano bruciate. Ma come risiedere nel sé?

Conoscete il Capitolo 26 della Ribhu GitaVa letto e riletto, pochi versi al giorno, fino a che aderiate completamente nell’identità, nel pensiero e nel sentire a ciò che viene indicato nel sacro testo.

Il verso 11 del  capitolo 1 della Sri Ramana Gita asserisce: “Solo risiedendo nel Sé ci si può liberare da qualsiasi legame”, vale a dire: si possono bruciare tutte le vasana (spinte mentali che impediscono lo stabilirsi nel Sé).

Dunque, una volta che l’aspirante ha conosciuto il Sé nel samadhi, se vuole la Liberazione deve risiedere nel Sé.

Dimorare nel Sé significa essere nello stato unitivo (detto anche non-duale, o samadhi), perché tutto è il Sé. Il Sé è l’unica Realtà, ed è sia immanente (cioè è il tutto) che trascendente (oltre il tutto). Potete chiamarlo Dio, ma è la stessa cosa.

Si pensa che il samadhi sia uno stato di trance. Non necessariamente. Se siete a casa vostra sul vostro divano potete assorbirvi nel samadhi. Ma potete anche guidare l’auto, andare a lavorare e fare le faccende che dovete. Inserite il pilota automatica, il corpo fa quello che deve guidato dall’intelligenza automatica accumulata, ed è un po’ come se foste in un sogno lucido.

Si può essere in samadhi solo nel Sé, perché il Sé è l’unica Realtà. Se fate meditazione cercando di fondervi con un bicchiere, quando riuscite l’apparenza bicchiere scomparirà e voi sarete fusi nel Sé.

Se avete sviluppato la facoltà di entrare in samadhi a volontà, per stabilirvi nel Sé dovete solo curare di rimanere nel samadhi e rientrare quando notate di esserne usciti.

Ma cosa fare se non avete ancora questa facoltà?

Letto e riletto ripetutamente, il Capitolo 26 della Ribhu Gita crea il solco mentale perché questo dimorare possa realizzarsi con successo. Dovete impegnarvi ad allineare la vostra identità, il pensiero e il sentire all’Essere il Sé e mantenere tale allineamento. Poi, se non c’è già, arriverà lo stato non-duale.

Un altro metodo è quello di rimanere nel tempo presente, senza passato né futuro. Nel samadhi non c’è né tempo né spazio. Eckhart Tolle ha scritto vari libri su questo.

Io consiglio comunque di integrare lo studio del Capitolo 26 della Ribhu Gita per fissare la vostra identità nel Sé.

La maggior parte degli aspiranti ha l’esperienza del Sé e poi se ne ritorna nella propria identità personale. Quale cambiamento può generarsi da un tale insensato approccio? Come mungere il latte e poi gettarlo via.