dialoghi sul nirvikalpa

raccolta di scritti e dialoghi, con il mio gruppo, sul nirvikalpa 1. — Fai meditazione formale? Quanto tempo al giorno? Come la fai? Quali esperienze hai? — La faccio la mattina presto. Se riesco faccio due sessioni di 45 minuti intervallate, altrimenti ne faccio una di un’ora. Che esperienze ho? Sono nel Se ma non come di giorno; sono più libera dal corpo, alcune volte mi sento il vuoto. Permane quasi sempre una sorta di mente che sono io ma non è quella deviante, è una mente che Continua a leggere →

pradakshina

Sri Ramana Maharshi, Discorso 212 Il Maharshi osservò: – Pradakshina (il rito indù del girare intorno all’oggetto della propria adorazione) significa: “Tutto è in me”. Si dice che il giro intorno alla sacra collina di Arunachala sia altrettanto efficace che il giro intorno al mondo. Ciò vuol dire che il mondo intero è condensato in questa sacra collina. Il giro intorno al tempio di Arunachala è molto favorevole, come lo è girare su se stessi. Tutti questi giri sono contenuti nel Continua a leggere →

Per ottenere la completa Liberazione bisogna risiedere nel Sé affinché tutte le vasana vengano bruciate. Ma come risiedere nel sé?

Conoscete il Capitolo 26 della Ribhu Gita? Va letto e riletto, pochi versi al giorno, fino a che aderiate completamente nell’identità, nel pensiero e nel sentire a ciò che viene indicato nel sacro testo. Il verso 11 del  capitolo 1 della Sri Ramana Gita asserisce: “Solo risiedendo nel Sé ci si può liberare da qualsiasi legame”, vale a dire: si possono bruciare tutte le vasana (spinte mentali che impediscono lo stabilirsi nel Sé). Dunque, una volta che l’aspirante ha conosciuto Continua a leggere →

coscienza nella coscienza, 3

“Resta come Colui che È Coscienza nella Coscienza e non entra in relazione con altro che la Coscienza. E sii sempre Libero e Felice” [sentenza ispirata alla Ribhu Gita]. Della pratica formale di questa mattina è rimasto questo. Il processo mi ha portato a sentirmi come il vuoto di una canna di bambù, cosciente della densità che lo stava racchiudendo, per poi pervadere quella densità e piano piano renderla vuoto essa stessa. Sentivo fortemente il canale vuoto della kundalini, entro il Continua a leggere →

ricordare di essere il Sé attraverso la pratica continua del testimone – l’esperienza di Mukti

Dopo le prime esperienze dirette momentanee, cresceva in me l’anelito a riprovare questi momenti di gioia, beatitudine, amore, vuoto, nulla... e sperimentare di nuovo il forte impatto emotivo, mentale, sensoriale e fisico che ne derivava. Persisteva la sottile convinzione che, nonostante la comprensione di ‘essere Io’, ciò accadesse in una sfera posta al di là di me, avvolto in un alone di straordinarietà che esulava la cosiddetta normalità e quindi incapace di essere persistente. Finché Continua a leggere →

molta pace

Ho fatto un sogno con dei colori pastello bellissimi, soprattutto azzurro-bluetto; erano saturi, puri. Sono i colori che si vedono all’alba da casa mia (vedi foto in basso); stamattina erano di una bellezza disneyana, inenarrabili…. Poi il vento ha abbattuto un grosso pino liberando tanto spazio di cielo, e la notte con la luna è strepitosa. Molta pace. Adi Shankara dice che dopo la prima visione non duale del Sé bisogna continuare a ricordare a se stessi di essere quella pura coscienza Continua a leggere →

paradiso e inferno

Fin quando preferiamo il Paradiso, siamo ancora completamente immersi nella mente, in Maya, nel balletto degli opposti. L’Ananda che promette la spiritualità deriva dall’essere eterni e immutabili, prima degli opposti. L’essere prima degli opposti viene detto equanimità, che nel buddhismo si chiama nirvana. Un’interpretazione etimologica della parola nirvana la fa derivare da nirvi-prana, cioè senza oscillazioni, senza altalenare di opposti. Tale significato l’associa al celebre aforisma Continua a leggere →

quanta importanza attribuisce alle letture edificanti e quanta all’autoindagine?

— Buongiorno Maestro. Posso disturbarLa? Gradivo chiederLe quanta importanza attribuisce alle letture edificanti e quanta all’introspezione ed autoindagine meditativa? RingraziandoLa infinitamente, Le auguro un sereno weekend. Con stima, S. — Per comprendere la mia risposta devi comprendere che leggere un vero testo sacro non è una lettura, è PURIFICAZIONE MENTALE. Sri Ramana ha spesso consigliato agli aspiranti più avanzati di leggere e rileggere il capitolo 26 della Ribhu Gita Continua a leggere →

sacri testi da leggere, ponderare, meditare

Poiché la Verità già è, non dobbiamo crearla. L’unica cosa che dobbiamo fare è mollare le erronee concezioni/identificazioni che l’adombrano. Ecco che leggere-ponderare-meditare un testo di verità può aiutare a far cadere i veli che impediscono alla verità di brillare. La mente, così purificata dalla falsità, può quindi infine vedere/conoscere la Verità e quando la vede, diventa Essa. Sapete che nell’esperienza diretta, non duale, conoscere equivale ad essere. Sri Ramana consigliava Continua a leggere →