quattro livelli di liberati

Se ritenessimo che non appena varcate le porte di manonasa ogni liberato fosse ugualmente perfetto, ciò vorrebbe dire che un secondo dopo la liberazione sarebbe sostanzialmente uguale a Buddha, Gesù e gli altri grandi Avatara che la terra ha conosciuto.

È evidente che non è così.

Le scritture classificano 4 livelli di liberati: il Brahmavidvarishta, il Brahmavid-Vareeyaan, il Brahmavidvara e il Brahmavid. Di questi solo il Brahmavidvarishta è un Maestro Perfetto. Egli ha estinto ogni vasana, persino quella della sopravvivenza del corpo, tanto che necessita d’essere energicamente sollecitato perché si nutra. Discendendo nell’ordine dal Brahmavid-Vareeyaan al Brahmavid, incontriamo liberati con una quantità progressivamente maggiore di impurità nella loro forma corpo-mente. Le scritture dicono che in tutte le epoche vi sono 7 Maestri Perfetti che mantengono vivo il Dharma (inteso sia come consapevolezza del Sé che come etica) sulla Terra, e quando il Dharma rischia d’essere compromesso, appare L’Avatāra. Diversamente dai Maestri Perfetti, l’Avatara non è passato attraverso l’evoluzione umana di molte incarnazioni, ma è l’incarnazione stessa del Divino; ha un potere enorme e la sua classe è l’intera terra. Questa, detta per sommi capi, la gerarchia spirituale.

Vale la pena porsi nuovamente la domanda: la perfezione è finita o è infinita? Sri Aurobindo rispondeva: entrambe le cose. Da punto di vista della liberazione, cioè del riconoscimento del jiva (l’anima individuale) col Paramatma (l’Assoluto), è finita; ma dal punto di vista della capacità del Divino di esprimersi nella forma è infinita.

Un liberato mi disse: “Io sono il Sé, dunque non chiedo mai scusa, perché il Sé non può ferire, la sua espressione è sempre la Grazia”. Egli era sincero, ma quella valutazione non tiene conto delle impurità del corpo-mente e di quanto queste possano interferire nell’espressione del Sé.