la Divina Grazie del Capitolo 26 della Ribhu Gita

Ho riveduto la traduzione del testo. Quello di prima non mi è mai piaciuto. Mi riproponevo sempre di rivederlo, ma finora non l’ho mai fatto. Alla fine la spinta me l’ha data Muktiji che ha fortemente invitato un allievo, in procinto di realizzarsi, di leggere e rileggere quel testo, spiegando che lei stessa si era realizzata con l’aiuto di quel Capitolo. Come risvegliato, me lo sono andato a rivedere e il cuore mi si è aperto: quel testo è MIRACOLOSO! È quasi irrinunciabile per chi Continua a leggere →

se non traslochi dall’essere abitante del mondo al Brahman senza mondo, non c’è stata nessuna liberazione

Stare nel tuo stato senza mente, il Brahman, deve diventare il tuo stato naturale. In effetti ‘è’ lo stato naturale. Metti il coperchio sulla pentola dei pensieri e lascia che la mente marini nel Brahman. Se non traslochi dall’essere abitante del mondo al Brahman senza mondo, non vi è stata nessuna Liberazione. Non dev’esserci l’idea del mondo: QUESTA È LA LIBERAZIONE! Se c’è l’idea del mondo quello non è il Brahman. Poi fuori dall’assorbimento il mondo ricompare, ma tu Continua a leggere →

la conoscenza del sé non consegue necessariamente nella liberazione

Alcune anime (jiva) mature, con una bhakti (devozione) matura, quando conoscono il Sé entrano presto in uno stato di abbandono al Sé. Ciò ritira la loro attenzione dal mondo esterno (il non–Sé), li conduce a uno stato di totale non attaccamento e quindi alla Liberazione. I più degli aspiranti non godono però di tale vantaggiosa situazione. Quando conoscono il Sé, gran parte della loro attenzione rimane rivolta verso il mondo, il corpo e la loro persona. A volte entrano nel Sé, ma poco Continua a leggere →

totale non attaccamento significa liberazione

Un giorno Kavyakantha Ganapati Muni (fu tra i primi discepoli di Bhagavan) chiese: “Penso che un uomo possa vivere con tre rupie al mese. Qual è l’opinione di Sri Bhagavan?”. Maharshi – Un uomo può vivere felicemente solo se sa di non avere bisogno di nulla per vivere [discorso 555]. *    *    * Soham: Il totale non attaccamento è la liberazione stessa. Chi lo realizza anche solo per un momento, in quel momento sperimenta la liberazione. Sri Ramana Maharshi è totale non attaccamento. Continua a leggere →

liberazione mentre si è in vita con un corpo

Yoga Vasistha, Libro 3, Capitolo 9 1 Vasishta continuò: Sono veramente lieti e gratificati coloro che con tutto il cuore e la mente sono sempre dediti alla santa conversazione tra di loro [satsangha]. 2 Coloro che si dedicano all’acquisizione della conoscenza e all’indagine della scienza spirituale, godono durante la vita nel corpo la medesima beatitudine di liberazione così come avviene per le anime disincarnate. 3 Rama disse: “Dimmi, o santo, la differenza tra la liberazione con e Continua a leggere →

l’Io Sono è il Guru

Quando siete giunti a vedere il Vero Io, questo Io infinito, eterno, che è l’Io di tutti, che è tutte le cose e che trascende tutte le cose, vi sia chiaro che Quello è il Guru. Avrete letto storie che narrano della relazione appassionata del discepolo col Guru, quanto il discepolo adori il suo Guru, lo ami, lo rispetti, sia abbandonato a Lui. Sono metafore della relazione del discepolo maturo col suo Vero Io (il Sé). A volte il discepolo ha bisogno di aiuti, qualcuno che gli insegni una Continua a leggere →

Adi Shankara, tre versi dal Vivekachudamani

78. Solo chi si è liberato dalla pesante catena del desiderio per gli oggetti dei sensi – in verità cosa molto difficile – è qualificato alla liberazione. Nessun’altra cosa potrà aiutarlo, anche se dovesse conoscere i sei shastra. 79. Quei ricercatori di Liberazione che si sono distaccati dal mondo solo in apparenza, saranno presi alla gola con violenza dallo squalo del desiderio, che li trascinerà fuori strada mentre cercheranno di attraversare l’oceano del samsara (l’esperienza Continua a leggere →

l’evoluzione della relazione duale

L’evoluzione della relazione duale consiste nel tramutarsi in samadhi, lo stato unitivo. Il primo tipo di samadhi è il savikalpa, dove senti di essere Uno con ogni altra cosa nell’essenza, ma compare ancora l’apparenza della forma. Per esempio, guardo un albero e sento che io e l’albero siamo Uno. Poiché l’apparenza è mente, viene detto che nel savikalpa c’è ancora mente. Sri Patanjali negli ‘Aforismi sullo Yoga’ lo chiama sabija samadhi. In sanscrito ‘sa’ vuol dire ‘con’ Continua a leggere →

esiste solo mukti e null’altro

Accetta ogni momento così com’è, stai nel qui e ora. Ma com’è ogni momento? È che sei allegro, triste, entusiasta o apatico? E com’è il qui e ora? È che stai lavando i piatti o piantando un chiodo? Andando avanti ad accettare ogni momento così com’è, il che è Abbandono al Divino, scopri che ogni momento è indistintamente il Sé, che il qui ed ora è il Sé e null’altro! *    *    * Sri Ramana Maharshi, dal discorso 266: Il dottor Syed chiese: “Si dice che bisogna Continua a leggere →

per essere idoneo alla liberazione devi essere un rinunciante

“Come si fa a non Amare? Non esiste nulla di separato dall’Amore. Amare è la Beatitudine più intensa, completa, struggente e totale. Amore, Amore, Amore... Tutto si riassorbe nell’Amore. L’Amore ha preso tutto... Sembra indescrivibile, insostenibile. Abbandonarsi… E abbandonare quindi anche il senso, il concetto di l’Abbandono; sarebbe altrimenti ancora un’azione e non lo stato naturale privo di sforzo”. *    *    * Commento di Sergio – Quando ho cominciato a insegnare Continua a leggere →