la conoscenza del sé non consegue necessariamente nella liberazione

Alcune anime (jiva) mature, con una bhakti (devozione) matura, quando conoscono il Sé entrano presto in uno stato di abbandono al Sé. Ciò ritira la loro attenzione dal mondo esterno (il non–Sé), li conduce a uno stato di totale non attaccamento e quindi alla Liberazione. I più degli aspiranti non godono però di tale vantaggiosa situazione. Quando conoscono il Sé, gran parte della loro attenzione rimane rivolta verso il mondo, il corpo e la loro persona. A volte entrano nel Sé, ma poco Continua a leggere →

totale non attaccamento significa liberazione

Un giorno Kavyakantha Ganapati Muni (fu tra i primi discepoli di Bhagavan) chiese: “Penso che un uomo possa vivere con tre rupie al mese. Qual è l’opinione di Sri Bhagavan?”. Maharshi – Un uomo può vivere felicemente solo se sa di non avere bisogno di nulla per vivere [discorso 555]. *    *    * Soham: Il totale non attaccamento è la liberazione stessa. Chi lo realizza anche solo per un momento, in quel momento sperimenta la liberazione. Sri Ramana Maharshi è totale non attaccamento. Continua a leggere →

liberazione mentre si è in vita con un corpo

Yoga Vasistha, Libro 3, Capitolo 9 1 Vasishta continuò: Sono veramente lieti e gratificati coloro che con tutto il cuore e la mente sono sempre dediti alla santa conversazione tra di loro [satsangha]. 2 Coloro che si dedicano all’acquisizione della conoscenza e all’indagine della scienza spirituale, godono durante la vita nel corpo la medesima beatitudine di liberazione così come avviene per le anime disincarnate. 3 Rama disse: “Dimmi, o santo, la differenza tra la liberazione con e Continua a leggere →

l’Io Sono è il Guru

Quando siete giunti a vedere il Vero Io, questo Io infinito, eterno, che è l’Io di tutti, che è tutte le cose e che trascende tutte le cose, vi sia chiaro che Quello è il Guru. Avrete letto storie che narrano della relazione appassionata del discepolo col Guru, quanto il discepolo adori il suo Guru, lo ami, lo rispetti, sia abbandonato a Lui. Sono metafore della relazione del discepolo maturo col suo Vero Io (il Sé). A volte il discepolo ha bisogno di aiuti, qualcuno che gli insegni una Continua a leggere →

Adi Shankara, tre versi dal Vivekachudamani

78. Solo chi si è liberato dalla pesante catena del desiderio per gli oggetti dei sensi – in verità cosa molto difficile – è qualificato alla liberazione. Nessun’altra cosa potrà aiutarlo, anche se dovesse conoscere i sei shastra. 79. Quei ricercatori di Liberazione che si sono distaccati dal mondo solo in apparenza, saranno presi alla gola con violenza dallo squalo del desiderio, che li trascinerà fuori strada mentre cercheranno di attraversare l’oceano del samsara (l’esperienza Continua a leggere →

l’evoluzione della relazione duale

L’evoluzione della relazione duale consiste nel tramutarsi in samadhi, lo stato unitivo. Il primo tipo di samadhi è il savikalpa, dove senti di essere Uno con ogni altra cosa nell’essenza, ma compare ancora l’apparenza della forma. Per esempio, guardo un albero e sento che io e l’albero siamo Uno. Poiché l’apparenza è mente, viene detto che nel savikalpa c’è ancora mente. Sri Patanjali negli ‘Aforismi sullo Yoga’ lo chiama sabija samadhi. In sanscrito ‘sa’ vuol dire ‘con’ Continua a leggere →

esiste solo mukti e null’altro

Accetta ogni momento così com’è, stai nel qui e ora. Ma com’è ogni momento? È che sei allegro, triste, entusiasta o apatico? E com’è il qui e ora? È che stai lavando i piatti o piantando un chiodo? Andando avanti ad accettare ogni momento così com’è, il che è Abbandono al Divino, scopri che ogni momento è indistintamente il Sé, che il qui ed ora è il Sé e null’altro! *    *    * Sri Ramana Maharshi, dal discorso 266: Il dottor Syed chiese: “Si dice che bisogna Continua a leggere →

per essere idoneo alla liberazione devi essere un rinunciante

“Come si fa a non Amare? Non esiste nulla di separato dall’Amore. Amare è la Beatitudine più intensa, completa, struggente e totale. Amore, Amore, Amore... Tutto si riassorbe nell’Amore. L’Amore ha preso tutto... Sembra indescrivibile, insostenibile. Abbandonarsi… E abbandonare quindi anche il senso, il concetto di l’Abbandono; sarebbe altrimenti ancora un’azione e non lo stato naturale privo di sforzo”. *    *    * Commento di Sergio – Quando ho cominciato a insegnare Continua a leggere →

la disidentificazione ultima

“Ieri sono sempre stata ritirata in casa senza spinte egoiche all’azione. Come ti ho scritto nel messaggio: la Tua Presenza immutabile illumina la Mia Presenza immutabile. La giornata trascorre nella pacifica Osservazione distaccata. Questo abbandono al flusso del presente mi introverte sempre più profondamente. Sembra che sia in atto un processo di disidentificazione dal corpo”. M. Commento di Sergio Qui viene descritto il processo della disidentificazione matura e ultima. Il quasi-Jivanmukti Continua a leggere →

Ramana Maharshi, discorso 498

La gente afferma spesso che un liberato dovrebbe andare in giro a predicare il proprio messaggio alla gente. Pensa: “Come può qualcuno essere un liberato finché intorno a lui c’è sofferenza? È Vero, ma un liberato vede sofferenza intorno a lui? Sì vuole decidere quale debba essere lo stato di un liberato senza averlo realizzato. Dal punto di vista del liberato la loro affermazione equivale a queste metafore: Un uomo sogna molte persone. Al risveglio si chiede: “Si saranno risvegliate Continua a leggere →