ancora la grazia di un’illuminazione

Mahasara, Laura Manfredi, di recente ha attraversato una crisi: metteva in dubbio di essere nel Sé. Sta un tre giorni male, con mal di testa… Da dove nasce il suo dubbio? Dal fatto che mentre svolge i lavori domestici, non sa di essere, né si accorge di ciò che fa; è come se quelle azioni non la riguardassero. Poi fa un’indagine retrospettiva e si accorge che era sempre stata nel Sé, nella non-dualità. Ieri va a letto desiderando di avere un sogno. Ne ha due; non due sogni freudiani di contenuti mentali, ma di comunicazioni divine.

Entrambi raccontano la stessa vicenda. La mente ha tentato di sabotarla (col dubbio di essere nel Sé), ma lei ne esce illesa. Nel primo sogno viene gettata da due donne (la dualità che archetipicamente è femmina) in un fossato pieno di fango. Affonda nel fango senza aver paura, e nota che una corrente d’acqua (il Potere Superiore, Kundalini) la porta all’altra sponda (al di là del mondo) di questo pantano (la mente-mondo). Quando esce dal fango scopre che i suoi vestiti sono asciutti. Allora pensa: “Sono come il loto, le cui foglie non sono toccate dall’acqua, pur vivendo in uno stagno”. Significato: è nel mondo ma non è del mondo.

Il secondo sogno ve lo racconto per intero, perché è bello e assolutamente chiaro:

“Mentre volevo uscire da un cancello, la proprietaria, che non voleva farmi andar via, lascia libere contro di me 3 tigri. Io sono indietreggiata lentamente e mi sono messa in un angolo dove c’era un grosso albero. Nascondevo il viso appoggiandolo all’albero. Una delle tigri sradica l’albero da terra – era proprio grosso e aveva le radici esposte all’aria. Non avevo paura e a me la tigre non ha fatto nulla”.

Associazioni libere: tigre = forza; albero = vita; tre = trinità.

Interpretazione:

Uscire dal cancello è la Liberazione. La proprietaria dell’area da cui vuole uscire è la mente. Le scaglia contro 3 forze, la Trimurti di Brahma, Vishnu e Shiva, che rappresentano il samsara. Lei indietreggia e nasconde il viso appoggiandolo a un albero. Il viso è l’identità; l’albero è la vita, il Sé, ma ancora con le radici nel mondo. Significa che nascondeva la sua Vera Identità, il Sé, associandola al mondo. Una tigre, che a questo punto rappresenta il Potere Superiore, sradica l’albero. Ciò vuol dire che ora Mahasara non si nutre più del mondo ma di Sé medesima.

Questo sogno ricorda quello di Jnanananda quando entrò nel kevala nirvikalpa. Alche là c’era un albero eradicato con le radici sospese a mezz’aria. Quando un anno e due mesi dopo entrò nel sahaja samadhi, l’albero sospeso in aria morfologicamente non presentava più radici, ma le sue stesse fronde occupavano il posto dove ci sarebbero dovute essere. L’assenza di radici significa che la mente è stata distrutta (manonasa); che anche volendo il Jivanmukta non ha più un organo che gli permetta di nutrirsi della mente. La corda del secchio caduto nel pozzo è stata bruciata.

Che gioia nel mio Cuore Quanta Grazia