l’apparizione di Jnanananda

31/08/2023

Ieri Jnanananda ha avuto mezza giornata libera e ho potuto sentirla la sera. Aveva una vocina flebile come una lungodegente rimasta per troppo nel reparto cucine 😆. “Sono molto stanca” ha detto, ma in quelle parole vi era serenità, malgrado le condizioni del corpo.

“Come stai?”, mi ha chiesto. “Bene”. “Ti posso parlare di una cosa che mi è capitata? Va bene per te che te ne parli adesso”. “Certo”.

“Martedì, quando ho avuto il giorno libero, mi sono alzata per fare una lavatrice e poi sono tornata a letto. Avevo in mente di rimanere cosciente nel passaggio tra veglia-sonno, invece ho avuto un’apparizione. C’era un serpente davanti a me. Non lo vedevo tutto, vedevo soprattutto la bocca spalancata che era in primo piano. Non provavo emozioni verso quel serpente, nessuna paura. Il serpente si è avvicinato a me e ho potuto vedere bene dentro la sua bocca. Oltre la bocca c’era un canale che conteneva l’Infinito, senza oggetti. Era buio, ma a me pareva bello. Poi il serpente è scomparso è io sono rimasta nell’Infinito. Mi sono addormentata, ma al risveglio ho ricordato subito l’apparizione. ‘Che cosa vuol dire il serpente’, mi sono chiesta. ‘È Shakti. Shakti nasce da Shiva, assumendo nel creato la funzione di evoluzione della coscienza; ma quando l’evoluzione si conclude, essa perde la forma e mostra il suo interno di Infinito, mostra cioè Shiva stesso.

“Questa esperienza ha avuto degli effetti nella mia vita. L’effetto è di completa Unità. Prima vedevo a volte l’Uno e a volte l’illusione, ora c’è solo l’Uno. Il paradigma di Shankara: ‘Brahman è la Realtà, il mondo è illusione, il mondo è Brahman’, lo vedo ora completamente, a 360°”.

Sempre così diafani i sogni e le visioni di Jnanananda. Quest’ultima è l’ennesima conferma che la realizzazione si perfeziona per effetto della purificazione del corpo-mente; purificazione che avviene non per effetto di una tecnica intenzionale, ma per il naturale essere il Sé. Se la persona dell’illuminato potesse vivere a lungo, col tempo diverrebbe come Sri Ramana, Sri Anandamayi Ma, Krishna… Ciò si mostra a noi quando nascono persone già dotate di un elevato grado di illuminazione. Esse o nascono per Volere divino, e allora sono degli Avatar, o perché era rimasta in loro qualche impressione d’amore verso il prossimo, ad esempio la considerazione di non aver concluso il proprio compito di maestro. Quando Ramana vide per la prima volta Annamalai, gli disse: “Ce n’hai messo di tempo ad arrivare. Era un po’ che ti stavo aspettando”.

Jai Sri Jnanananda!