sul sogno e il sonno profondo

— Salve, spero di non disturbare con un paio di domande che riguardano lo stato di sogno. Se chiedessi al mio mentore mi direbbe di lasciare perdere e di focalizzarmi sulla veglia, perché non ha senso essere Dio mentre si dorme e rimanere tonti da svegli. Sottoscrivo, ma al tempo stesso resta una certa curiosità, un fascino che mi porto appresso dall’adolescenza, quando ero appassionato a gente come Castaneda.

— Tu sei Dio mentre sogni, sei sveglio e in qualsiasi altro stato. Dunque perché queste riserve? Anzi, è bene estendere la coscienza anche allo stato di sogno e sonno profondo, altrimenti rimarrai illuminato di giorno…

— La mia intuizione è che praticare in stato di sogno incrementi i risultati in maniera notevole perché i disturbi innescati dal corpo fisico e dalle sensazioni spariscono.

— È così. La mente è prima del corpo. Sul piano onirico è tutto più veloce.

— I miei sogni sono di 3 tipi.

1. Raro – Sono completamente lucido, riesco a manipolare il contenuto dei sogni e ho esperienze psichedeliche, balocchi mentali che hanno il sapore di rivelazioni..

— Ottimo. Cambiare gli eventi nel sogno è uno degli esercizi dello Yoga del Sogno.

— 2. Media frequenza – Non sono completamente consapevole di essere in un sogno ma nemmeno sono partecipe degli eventi, l’esperienza è quella di essere una sorta di schermo sullo sfondo e di poter prendere atto e vedere quello che succede in ogni direzione. In altre parole sono solo visione disincarnata..

— Questo è più elevato del primo. Quando durante il sogno ti rendi conto di essere pura consapevolezza, il sogno sparisce e tu entri in turiya. La tua esperienza mi pare un po’ prima di turiya perché c’è ancora la consapevolezza di testimoniare, più o meno…

— 3. Molto frequente – sono immedesimato nel corpo di sogno e agisco come un burattino, e al risveglio ricordo quasi tutto..

— È un sogno ordinario ma è ottimo che ricordi il sogno al risveglio. Ciò indica che non sei separato dal mondo onirico e hai possibilità di lavorare per rimanere cosciente anche nel sogno, spontaneamente o con qualche tipo di pratica.

— Quindi: ci sono tricks (trucchi, a parte guardasi le mani per i neofiti) per aumentare la propria consapevolezza nello stato di sogno?

— Certamente, io però non ho mai fatto una sadhana per il sogno. Per i viaggi astrali ti consiglio Robert Monroe, è il più serio. Interessantissimo il suo ultimo libro “L’ultimo viaggio”. Secondo me lui vede l’aldilà fino a un certo punto, ma non ha la profondità del libro tibetano dei morti, anche se questo libro ha il difetto di essere troppo legato ai simboli tibetani. Monroe, però, rappresenta scenari che il libro tibetano non riporta, e che potrebbe essere utile conoscere.

— E quando si è consapevoli, bisogna continuare ad auto osservare l’io?

— Puoi fare un po’ quello che vuoi. Io provavo ad esplorare il mondo astrale per acquistarne più consapevolezza. Ho provato ad esempio ad andare nello studio del mio dentista e vedere cosa c’era nel cassetto della segretaria, ripromettendomi poi di controllare quando ci sarei tornato – stavo seguendo un ciclo di terapie dentarie. Purtroppo mi sono svegliato prima di ispezionare il cassetto, e poi non ho più riprovato.

— Ci sono meditazioni specifiche?

— Sì. Di Tenzin Wangyal Rinpoche, della tradizione Bompo: “Lo yoga tibetano del sogno e del sonno”. Di Namkhai Norbu: “Lo yoga del sogno e del sonno”, ma non li ho mai praticati.

— Quando mi sforzo di rimanere consapevole della transizione tra veglia e sogno e ci riesco, la mia impressione è che il sogno venga completamente bypassato e che entri direttamente nel sonno profondo. Lo deduco dal fatto che non parte nessun sogno, è solo un silenzio buio consapevole accompagnato da una certa pace e assenza di qualunque necessità o impulso, uno stato non volitivo, immagino che sia così essere in coma o vegetali.

— Sì, è lo stato causale del sonno profondo.

— Deduco che se uno rimanga abbastanza a lungo in stato di consapevolezza pura nello stato di sogno, e ci si abitui, lì esperienza di turiya possa poi trasmettersi durante la veglia, e quindi piuttosto che sognare stupidaggini vale la pena di praticare mentre si dorme.

Turiya è sempre uguale, è prima dei tre stati, ne è il sostrato su cui i tre poggiano e si alternano. Quando sei in nel Sé, tu vedi che quello è ‘il sempre presente’ su cui avvengono tutti i cambiamenti temporanei. Perciò il concetto di trasferire turiya non è appropriata. Però, rimanendo in turiya la consapevolezza si espande togliendo gradualmente gli stati di sogno e sonno dall’incoscienza. Lo si può fare solo col dimorare nel Sé il più possibile, o anche con pratiche specifiche sul sogno e il sonno.