vacuità e relazione guru-discepolo

Devi mantenere la consapevolezza che tutto è Vacuità, non esiste niente della manifestazione molteplice. Allora rimarrà solo la Pura Coscienza, che è il tuo vero Sé, e ti ‘abbandoni’ a Quella!

Quando tu dici “stringimi!”, pensi a me come a qualcuno. Io sono la Grazia del Sé che è apparsa nella forma onirica di Sergio per aiutarti. In quanto forma Guru-Sergio, domani potrei non esserci più. Ma non per questo ti verrebbe meno il Sé, che è il vero Maestro. Ti apparirebbe in altra forma; magari come guida interiore invisibile.

Certo tra allievo e Guru c’è amore, stima, rispetto, e infine, quando l’allievo è maturo, abbandono! Ma ciò in quanto Sé, non in quanto forme relative. Quando tutti quei nobili sentimenti sono diretti alla forma relativa del Guru, finiscono per tramutarsi in attaccamento.

Il Sé è il genitore di tutti, perciò sul piano esteriore la relazione allievo-Guru non è dissimile da quella tra un figlio e un genitore saggio. Quando questa relazione diventi intensa, dipende dall’intimità che si stabilisce tra i due. Ma anche nel caso di un’intensa intimità, un genitore saggio non guiderebbe mai suo figlio a diventare attaccato alla propria forma transitoria.

Annamalai Swami e Sri Ramana Maharshi ebbero un intensissimo rapporto. Completato il proprio karma yoga, Annamalai ebbe istruzioni da Bhagavan per ritirarsi a meditare. Si costruì un piccolo bungalow fuori dall’Ramanashram, sul sentiero che circumnaviga Arunachala. Quando Ramana passava da lì non gli concedeva neppure uno sguardo. Che messaggio poteva contenere tale comportamento? “Non identificarmi con la mia forma, cercami nel tuo Cuore in quanto Sé”.

Tutta la retorica sull’adorazione della forma del Guru, il lamanesimo ecc., è per aspiranti identificati con le forme fenomeniche. È utile anche per i temperamenti bhakta che hanno bisogno di una forma antropomorfa di Dio per la loro adorazione, ma alla fine la forma del Guru va comunque trascesa.

Nella Bhagavad Gita, Capitolo 11, “La Visione della Forma Universale”, verso 48, Krishna dice:

“Nessun essere mortale – eccetto te, o Grande Eroe – è in grado di contemplare la Mia forma universale. Questa visione non si può ottenere con i sacrifici, la carità, né con rituali e rigorose austerità, né con lo studio dei Veda”.

La forma universale di Krishna e di qualsiasi Guru è il Senza Forma, la Vacuità.