dialoghi col sangha

— Sto sperimentando come la personalità sia un insieme di memorie che agiscono indipendentemente dalla volontà.

— La benzina che fa agire in automatico quelle memorie è la carica emozionale inconscia rimasta sospesa. Se quella carica è più forte di quanto il distacco conquistato dalla coscienza possa confrontare, quando essa riappare subliminalmente – sia che abbia il segno dell’avversione o dell’attaccamento – l’individuo diventa un meccanismo stimolo-risposta.

— Dalla nostra ultima seduta di mind clearing si sono mosse tante cose, Ora mi trovo a osservare le spinte reattive che vengono da memorie di idee e memorie comportamentali e Posso Scegliere: mi sento più me stessa, più pura, più puramente Me. C’è molto più spazio, molta più libertà.

— È perché nella lunga catarsi che è seguita all’ultimo mind clearing hai bruciato molta carica sospesa.

— Riguardo al sonno sveglio, mi accade che vado a letto e partono dei sogni mentre sono cosciente e mi sembra di non essermi ancora addormentata. L’intento con cui vado a dormire è di essere Coscienza e ricordare i sogni della notte. Ma quando partono i sogni mi chiedo se sono sveglia o se sto dormendo. È una cosa che sta accadendo nelle ultime settimane, prima non l’avevo mai sperimentata.

— Sta gradualmente svanendo il confine tra veglia e sogno.

— Un’altra esperienza bella è che risvegliandomi al mattino per un attimo mi accorgo di essere Coscienza-Esistenza senza significati; ciò anche quando apro gli occhi. Solo dopo qualche istante la finestra diventa la finestra, il quadro il quadro e il corpo il corpo. C’è un momento in cui tutte queste cose non hanno consistenza, né nome, né memorie connesse.

— Al risveglio si è Pura Coscienza senza forma, poi gradualmente (ma piuttosto celermente) la mente ricostruisce di nuovo la Matrix, il mondo virtuale. La maggior parte delle persone non rileva questo intervallo, ma tu che stai dissolvendo il confine tra veglia e sonno te ne accorgi.

— Vorrei parlare con te del sonno desto.

— Possiamo prendere un appuntamento telefonico. Intanto chiarisco qualcosa.

Io introducevo i miei allievi al sonno desto, o consapevole, insegnando loro ad andare in onde alfa col Metodo Silva – cosa per niente difficile a chi medita. Quando erano in alfa profondo (circa 7 frequenze al secondo) chiedevo loro di dirmi, senza uscire da alfa, le differenze tra lo stato alfa e quello delle onde beta, che rappresentano la condizione ordinaria dello stato di veglia (da 14 fino a 22 frequenze al secondo, e oltre 30 se si è arrabbiati).

Le differenze dello stato alfa sono:
– acquietamento,
– un senso di maggiore abbandono,
– un maggiore senso di fare parte di un Tutto,
– e quindi minore, o nessuna, spinta ad agire come individuo separato;
– se un’azione avviene, quella è prodotta dal Tutto esperito come Uno.

Andare in alfa è un processo di introversione dalle onde beta (il mondo esteriore) più in giù verso il mondo interiore (alfa-theta), fino alle onde delta, il sonno profondo senza sogni, che quando è privo di coscienza costituisce il mondo causale – quel nulla in cui dormono latenti le vasana che daranno luogo a una nuova rinascita – e quando è pienamente cosciente è Turiya, il sostrato eterno e immutabile di tutti gli stati transitori.

Sintetizzando, il sonno sveglio è uno stato di coscienza al di sotto delle onde beta dello stato di veglia, e quindi uno stato più vicino a quel sostrato eterno e immutabile di tutti gli stati transitori. Quanto più vicino? Dipende dal grado di purezza della mente dell’aspirante. Partendo dallo stato stabile durante la veglia, il sonno desto va approfondendosi molto velocemente. Questi approfondimenti io li chiamo ‘passi graduali verso il sahaja’ (sahaja significa ‘stato naturale’), intendendo con questo che non si è stabili se lo si è solo durante la veglia; si è stabili quando si è sempre naturalmente centrati nella Coscienza eterna e immutabile che è il sostrato di tutti gli stati transitori.