le fasi del ciclo dell’evoluzione della coscienza sono diventate contemporanee

Mukti: — Condivido alcune riflessioni che la mente fotografa da qualche giorno. Anche la Consapevolezza e la Conoscenza sono frutto di un moto creativo. Per questo quando si riassorbono il cerchio è chiuso. Ultimamente c’è il riconoscimento di essere già stata ‘a questo punto’. Soham: — Sì, anch’io ho questo sentire. Credo derivi dallo stare ogni notte nel sonno profondo senza sogni. Non si dice forse che lo jnani è sempre nel sonno profondo? Mukti: — Allora, riassorbita Continua a leggere →

questa meditazione continua diverrà lo stato naturale ininterrotto

Vijaya: — Ieri ho notato che, se riesco ad “osservare” durante la giornata, la sera non faccio alcuna fatica a meditare, appare spontaneamente il Se. S. — “Osservare” è meditare, invece di star dietro alle reazioni anarchiche della mente. Stai dunque dicendo che se mediti mentre sei in attività durante tutto il giorno, la sera quando ti siedi a meditare appare spontaneamente il Sé. Se continui così, questa meditazione continua diverrà il Sahaja (lo stato naturale) ininterrotto. Continua a leggere →

l’aspirante con una mente debole

Cominciamo col definire mente debole e forte secondo Sri Ramana Maharshi. È forte la mente che può focalizzarsi su un solo oggetto senza distrazioni. È debole il contrario. Quando l’aspirante ha una mente debole, pur avendo esperienze dirette, ricade continuamente nei contenuti mentali. Per rafforzare la sua mente deve allenarla a concertarsi su un solo oggetto. Per noi l’oggetto è la ‘sensazione-io’. Individua l’Io e mantieni la tua attenzione concentrata lì. Il cuore dell’io Continua a leggere →

la dottrina dell’advaita – chiarimenti

Sri Ramana Maharshi, discorso 383 In questo discorso, Sri Bhagavan chiarisce molti interrogativi che sorgono dalle dispute tra le varie scuole di pensiero all’interno della stessa Advaita. Una vera manna per gli aspiranti jnani che possono proseguire con chiarezza nella loro sadhana senza essere infastiditi da dubbi. Le note tra parentesi quadre sono mie. *    *    * Swami Lokesananda, un sannyasi, chiese a Sri Bhagavan: “Vi è prarabdha per un jivanmukta?”. M. – Chi è colui che Continua a leggere →

finché non si scioglie il nodo dell’identità con la mente, non può esservi nessuna realizzazione

— Amato ❤, da qualche giorno sto attraversando un’apertura e un dimorare dolce e naturale. Il mondo si spegne e mi trovo ad aver fatto cose senza intenzione e senza sforzo. Il cibo che trovo automaticamente nel piatto, il corpo lavato, un messaggio inviato o una corsa di km che sgorga dalle gambe e dai polmoni e si esaurisce senza alcuna intenzione. E tutto questo non ha alcuna importanza, alcuna presa, e non è “mio” in alcun modo. A tratti non esiste del tutto, a tratti esiste Continua a leggere →

instabilità nel Sé: le vasana non sono state distrutte a causa dell’insufficiente concentrazione!

— Mi sembra di non riuscire a mettere sufficiente volontà nel concentrarmi sulla pratica e quasi sento di regredire nelle solite identificazioni mentali. — Ricevo spesso messaggi come questo. Se viene da un sadhaka principiante, bisogna controllare se la pratica è svolta correttamente e se ha compreso i principi dell’Atma Yoga. Ma se si tratta di aspiranti senior quasi sempre è un problema di Concentrazione! Incredibile quanto la Concentrazione sia in genere mal compresa nella via Continua a leggere →

la realizzazione dello stato naturale

Mukti: — Caro e Amato Sergio, essere sempre consapevole di essere Consapevolezza. Non so se significa essere il Sé in ogni momento. A volte lo sono, a volte non ricordo, o meglio a volte la Consapevolezza intesa come mente pura non è in primo piano. Tuttavia non vi è dubbio di essere Quello, che vi siano mente pura o impura, corpo, sensi, pensieri, beatitudine, in primo o in secondo piano... non c’è differenza! L’innocenza e la purezza di un bambino appena nato. Non c’è più nemmeno Continua a leggere →

la realizzazione del sahaja samadhi

Messaggio vocale — In questi giorni stanno succedendo, e non succedendo, delle cose. C’è un approfondimento… chiamiamolo così. Faccio fatica a trovare le parole. Comunque… C’è uno stato di beatitudine costante già da due o tre giorni. E ci sono movimenti energetici non eclatanti, ma c’è tanta tanta energia, da tenermi sveglia anche fino alle 3 di notte. Che poi non è un essere sveglia, è un essere nel Sé. E non c’è niente che disturba questa beatitudine: una beatitudine calma. Continua a leggere →

dialoghi col sangha

— Sto sperimentando come la personalità sia un insieme di memorie che agiscono indipendentemente dalla volontà. — La benzina che fa agire in automatico quelle memorie è la carica emozionale inconscia rimasta sospesa. Se quella carica è più forte di quanto il distacco conquistato dalla coscienza possa confrontare, quando essa riappare subliminalmente – sia che abbia il segno dell’avversione o dell’attaccamento – l’individuo diventa un meccanismo stimolo-risposta. — Dalla Continua a leggere →