i piani più profondi dell’essere si manifestano anche durante lo stato di veglia

— Caro Sergio, come spesso accade ciò che posti arriva a toccarmi. Mi riferisco al punto 4 e 5, dove parli della non-azione. Sono in un periodo dove per il lavoro devo fare molte cose, molte delle quali imposte, e sono in una situazione strana: mentre faccio è come se mi “perdessi” ma non sono identificata. È come se il fare avvenisse fuori da me pur essendo io a operare. Non c’è meditazione volontaria, eppure molto accade come in meditazione. Mi sento la testa strana e a volte non è facile da sopportare, perché è una sensazione continua di essere ‘fuori’. Spesso mi viene da entrare in me e sprofondare: quando lo permetto resta ciò che c’è, quello che è percepito dai sensi, o qualche emozione o pensieri, o strati di mente. Poi una parte di me ritorna, ma una parte rimane così. A volte c’è come un senso di dolce malinconia, di tenera commozione.
Puoi darmi qualche indicazione? Grazie e ti abbraccio.

— Carissima, va tutto meravigliosamente. Quello che sta accadendo è che l’ego sta scomparendo – ricordi “l’esperienza del non sé” di Bernadette Roberts? I piani più profondi dell’essere, come il sonno profondo ad onde delta, cominciano a manifestarsi anche mentre sei in attività durante lo stato di veglia. Ecco perché dici “Non c’è meditazione volontaria, eppure molto accade come in meditazione”.

Oggi parlavo con un aspirante che diceva – con rispetto e aperto a cambiare idea – che per il momento egli crede che l’ego vada modificato e non eliminato. Invece sparisce del tutto, o al massimo a volte si presenta come un io funzionale che vedi dall’esterno e che non ti appartiene; come fosse un tuo avatar sul web.

Sri Ramana Maharshi dice che lo Jivanmukta, il liberato mentre il corpo è in vita, può compiere azioni mentre è in nirvikalpa samadhi, e quindi senza rendersene conto, come un sonnambulo. Solo che il sonnambulo è nell’incoscienza del sonno, mentre il Jivanmukta e nella coscienza del puro Sé senza mondo.

Quando dici “non è facile da sopportare, perché è una sensazione continua di essere ‘fuori’” è perché non sei ancora abituata alla Realtà del Sé. Secondo te perché tutti quegli aspiranti passano fasi in cui non sono neanche in grado di mangiare e devono essere imboccati? Perciò prepara tuo marito e i tuoi figli… :-D  Poi ci si abitua anche ad essere ‘fuori’ e a nutrire il corpo, più o meno…

Non sei ancora in uno stato di sonno profondo mentre sei desta, ma ti stai avvicinando. I quattro stati di coscienza sono: veglia, sogno, sonno profondo e turiya. Mentre gli stati di transizione sono: unmani (tra veglia e sogno) aladani (tra sogno e sonno profondo) e samadhi (tra sonno profondo e turiya). Unmani sta anche tra mente conscia e inconscia. Ti sarà capitato in meditazione di assorbirti ed entrare in fasi di sogno, in cui i conflitti si risolvono molto velocemente attraverso immagini simboliche. Quello è Unmani. Tu sei da qualche parte di questa linea di sprofondamento, credo intorno ad Aladani.

Comunque, nel tuo caso c’è solo da abbandonarsi e abbandonarsi è tutto andrà da sé: sei guidata da Dio!