as time goes by

‘As time goes by’ è il titolo della celebre canzone tratta da ‘Casablanca’, altrettanto celebre film del ’42 con Humphrey Bogart ed Ingrid Bergman. ‘As time goes by’ significa ‘col passare del tempo’, e nel film sta ad indicare la trasformazione che subiscono le vite umane soggette all’azione del tempo. In questo post invece sta ad indicare la trasformazione del tempo stesso, e cioè che il concetto e la percezione del tempo sbiadiscono per lo Jnani, fino a sparire del tutto Continua a leggere →

stai senza far niente

— Non l’avevo mai ascoltata... C’è tradotta in italiano l’Avadhuta Gita; mi sembra stupenda. Cita anche l’infinita gratitudine che nasce verso il Maestro. — È bello quello che stai facendo, ma volevo farti vedere anche un’altra cosa. Invece di mantenere la mente in qualcosa di positivo, STAI SENZA FAR NIENTE, e conferma, ripeti a te stesso: NON SONO QUESTO, NON SONO LA MENTE NÉ IL MONDO, SONO LA TRASCENDENZA E IL DISTACCO. Magari all’inizio, se sei abituato a tenere impegnata Continua a leggere →

jnana (la conoscenza suprema) è oltre conoscenza e nescienza

Un allievo aveva letto libri di yoga in cui erano descritte mirabolanti esperienze di vari tipi di samadhi. Lui perciò si aspettava che nel percorso della ricerca del Sé, secondo gli insegnamenti di Sri Ramana Maharshi, dovesse aspirare allo stesso tipo di esperienze. Lo convinsi che lo jnani è certamente nello stato unitivo, perché la non separazione è la vera natura, ma che è altresì indifferente ai vari tipo di samadhi che possono transitare sulla sua coscienza immutabile, detta sahaja Continua a leggere →

il sonno profondo consapevole quale vera identità

Soham: — Il motivo per cui si decade dal ‘sonno profondo consapevole continuo’ è perché l’attenzione ritorna sulla vita, non in quanto Sé ma in quanto io limitato. Questo avviene per due motivi: o perché qualcosa nella vita ci piace e vogliamo realizzare quel gioco, o perché qualcosa nella vita ci preoccupa. In un aspirante maturo il secondo caso è senz’atro il più frequente. Conclusione: impara a non lasciare che le cose della vita ti preoccupino. Shivananda: — Amato Soham, Continua a leggere →

se si è continuamente consapevoli nello stato di veglia, la consapevolezza continuerà anche nel sonno profondo

Sri Ramana Maharshi, Discorso 481 Muruganar chiese: “Che cos’è prajnana?”. M. – La conoscenza assoluta (prajnana) è quella da cui deriva la conoscenza relativa (vijnana, la falsa conoscenza o maya). [Nota di Soham – Vijnana è la conoscenza dello stato di veglia, per questo è detto ‘ignoranza’, opposto a ‘jnana’ che è saggezza. È anche il quinto aggregato secondo il buddismo. Quando nel ‘Sutra del Cuore della Perfetta Sagezza’ si legge “la coscienza è vuoto”, Continua a leggere →

dialoghi sul nirvikalpa

raccolta di scritti e dialoghi, con il mio gruppo, sul nirvikalpa 1. — Fai meditazione formale? Quanto tempo al giorno? Come la fai? Quali esperienze hai? — La faccio la mattina presto. Se riesco faccio due sessioni di 45 minuti intervallate, altrimenti ne faccio una di un’ora. Che esperienze ho? Sono nel Se ma non come di giorno; sono più libera dal corpo, alcune volte mi sento il vuoto. Permane quasi sempre una sorta di mente che sono io ma non è quella deviante, è una mente che Continua a leggere →

Diversità di linguaggio e interpretazione della Realtà tra la scuola di Sri Ramana e quella di Sri Siddharameshwar secondo Soham

Sri Nisargadatta Maharaj L’Esperienza del Nulla 1 Maharaj espone le basi del suo insegnamento Maharaj: Occorre comprendere la natura della coscienza. La coscienza può nascere unicamente nel corpo fisico, e il corpo fisico è formato dai cinque elementi [Secondo la cosmologia induista, i ‘cinque elementi’ (terra, acqua, fuoco, aria, etere) costituiscono i mattoni fondamentali dell’intero universo fisico]. È a causa dell’associazione con il corpo fisico che c’è la sofferenza. Molte Continua a leggere →

riconosci che non sei separato dall’esperienza e che tu sei la parte dell’esperienza che non cambia. la spiegazione delle due istruzioni.

“Riconosci che non sei separato dall’esperienza” ti dice che non c’è nulla contro cui lottare, e quindi nulla da fare! Ciò depone il ‘doer’, l’io-agente, colui che vuole cambiare il mondo che in apparenza gli si oppone. Una volta deposto l’io-agente, la seconda istruzione ti dice: “Tu sei la parte dell’esperienza che non cambia”. Da sola, questa istruzione condurrebbe al Testimone separato, ma poiché la premessa ha chiarito che tutto è Te, la seconda istruzione ti porta Continua a leggere →

kevala nirvikalpa samadhi e sahaja nirvikalpa samadhi

Tratto da ‘Sat-Darshana Bhashya and Talks with Maharshi’ di Kapila Sastriar. Ramana Maharshi - Nello yoga il termine samadhi si riferisce a una sorta di trance e vi sono vari tipi di samadhi. Ma il samadhi di cui parlo è diverso. È il Sahaja Samadhi. In esso c’è samadhana [stabilità] e si rimane calmi e composti anche mentre si è attivi, in quanto ci si rende conto che si è mossi dal più profondo Sé interiore. Quindi si agisce, si pensa, si parla senza essere influenzati da ciò che Continua a leggere →

brahmacharya vuol dire vivere in Brahman

Sri Ramana Maharshi, discorso 17, seconda parte D. - È necessaria la castità (brahmacharya) per la realizzazione del Sé? M. - Brahmacharya vuol dire ‘vivere in Brahman’. Non ha alcun rapporto con la castità come la si intende comunemente. Un vero brahmachari, cioè uno che vive in Brahman, trova beatitudine in Brahman, che è lo stesso Sé. Perché dunque dovrebbe cercare altre fonti di felicità? In effetti, l’uscita dal Sé è la causa di ogni infelicità. D. - La castità è una Continua a leggere →